Zelensky nemico dell’Ucraina. L’insegnamento di Sun Tzu

C’è un testo che ogni signore della guerra dovrebbe aver letto almeno una volta, il trattato del generale cinese Sun Tzu, nel quale si chiarisce che vincere non è il solo obiettivo di un generale: egli deve anche minimizzare le perdite umane e la devastazione del territorio conquistato. C’è una parte molto istruttiva in cui il generale cinese spiega chiaramente l’importanza del fattore economico e del numero: ha un senso combattere quando si ha un’effetiva possibilità di vittoria, o quando il sacrificio di una unità serve a rallentare il nemico mentre le altre si riorganizzano e contrattaccano. Un generale deve però anche saper riconoscere quando una guerra è persa, quando cioè insistere serve solo a moltiplicare la devastazione e le stragi.
Nel caso specifico di Zelensky, dovrebbe capirlo adesso, che la sola Europa non può sostenere il confronto con un paese che da solo in un anno produce più armi di tutti i paesi Nato messi insieme. Continuare a insistere è solo un modo per prolungare l’agonia. Deve capire che il Donbass e la Crimea non vogliono stare con l’Europa e non sono controllabili dall’Europa. Deve capire che se vuole continuare a esistere come Ucraina deve rassegnarsi alla smilitarizzazione, alla neutralità e alla cessione dei territori contesi. Zelensky deve capirlo adesso, altrimenti vuol dire che è nemico del suo stesso popolo. Avrebbe potuto intuirlo fin dal principio, che non doveva fidarsi dello zio Tom, ma lascia pur che si sia lasciato portare sulla cattiva strada da pessimi consiglieri. E’ arrivato il momento di farsi da parte. Non ha altra scelta che la resa incondizionata.
Approfondimenti
Rivoluzione interiore. Mondi possibili e guerra cognitiva
Dissenso, profilazione e repressione. L’autocrazia degli algoritmi
La scommessa ucraina. Il problema etico
Artista di strada arrestata a San Pietroburgo
Movimento pacifista come rivolta al sonnambulismo di massa
La potenza disarmata delle masse non violente
I cinque pilastri del riscatto progressista
La politica del cagnolino che rincorre il bastone
Donald Trump e la Scienza del Cargo
Genocidio palestinese previsto dalla Bibbia? Delirio complottista
Lo specchio rotto del potere. ‘Regime’ è sempre un altro
Putin si è paragonato a Pietro il Grande?
Ritardi salariali in Russia. Collasso o resilienza?
L’Ucraina sta annientando l’industria bellica russa?
Droni sulla Polonia. Provocazione russa o guerra cognitiva?
Iskander russo sul Palazzo Governativo di Kiev
La profezia della Russia in ginocchio
La Russia non ha soldi per le armi?
La Russia è davvero male armata?
Resistenza Partigiana in Donbas e Crimea
La legittimità dei referendum nel Donbass
La narrativa della Russia al collasso
Quando Svezia e Finlandia entrarono nella NATO
L’Ucraina non è nazista. Stepan Bandera non è un eroe
Un peso, una misura. Crimini di guerra russi e ucraini
Come nasce il Nazionalismo ucraino e quali sono i suoi valori
La censura euro-atlantica sull’Ucraina
Mendicare la pace ai signori della guerra
Foreign fighters, Contractors e guerra asimmetrica
Una serpe in seno all’Europa. Neonazismo e sovranismo
Falso ma vero. Azovstal tra mito, storia e disinformazione
Wagner Group. Uno stato fra gli Stati. Il ricatto di Prigozhin
Siberia. Deportazione o terra promessa?
Amur, confine di un genocidio nell’estremo oriente russo
L’inno nazionale ucraino: “Noi, fratelli, siamo di stirpe Cosacca”
Unità PSYOP e imperialismo. La guerra che abbiamo in testa
Jessikka Aro. Il Debunking delle mezze verità
Ucraina, Stati Uniti e glorificazione del nazismo
ENI, Greenwashing e disastri ambientali
Holodomor, oltre il negazionismo e il revisionismo
Sergio Endrigo e le Foibe. 1947 nella propaganda revisionista
Stalin non era stalinista. Luoghi comuni e leggende nere
Propaganda e storytelling. La narrativa del ‘visionario’ in Elon Musk
J.D. Vance, Ursula Von Der Leyen e l’asino cornuto
Commissione Bavaglio sull’Intelligenza Artificiale
Grooming Gangs e sciacallaggio politico
Amnesia collettiva. La tua memoria ti abbandona
Memoria e conoscenza in Giordano Bruno
Garlasco è la nuova Bibbiano
Voto di scambio e intimidazione
Induzione all’astensione e Froda Costituzionale
Zingaro non è un insulto. Oltre lo stigma sociale
Cecilia Sala libera grazie a Giorgia Meloni?
Goldreik-U tra neo-machismo e guerre nucleari
Giovanna Pedretti. La verità è un falso problema