Artisti di strada e gioco da tavolo

 

Clerici Vagantes

Artisti di strada
e gioco da tavolo

di Federico Berti

In questo articolo parliamo di un progetto affine per intenti e modalità a quello della Dama Bianca, sia per la mentalità da ‘outsider’ e la nicchia di mercato personale, sia per il valore educativo che si vuol dare al gioco, una vera palestra per la vita reale. Ho intervistato i Clerici Vagantes, una compagnia di spettacolo e una cooperativa di game designers con sede a Ravenna, che ha prootto diversi giochi ‘controcompetitivi’, basati cioè sulla cooperazione. Sentiamo cos’hanno da dire.

Clerici Vagantes (Atuttotondo Spettacoli) è una compagnia professionale di spettacoli comici con sede legale a Fusignano (Ravenna). Parallelamente all’attività performativa, hanno sempre coltivato una piccola sezione di editoria, per lo più fumetti e giochi da tavolo. Questo perché intendono far interagire tra loro diverse discipline, in modo tale che l’una rinforzi l’altra, richiamandola. In fondo così spiegano, le compagnie di commedia ambulanti non era poi raro che vendessero prodotti vari, medicamenti, cure di bellezza, oggetti sacri oppure il gioco di carte, i numeri del lotto, i tarocchi. Non più di cinquant’anni fa il leggendario cantastorie Adriano Callegari, distribuiva insieme al foglio volante l’acqua di Lourdes. Parliamo di cinquant’anni, non del Medioevo.

Inutile dire che la produzione del gioco è collegata a una serie di iniziative sul territorio, dove i nostri amici romagnoli organizzano serate di gameplay per mettere alla prova prototipi sempre nuovi, tanto che prossimamente apriranno una vera ludoteca a Lugo di Romagna, un progetto in collaborazione con la Scuola Teatro La Bassa di cui sono anche fondatori. Alla domanda se il gioco da tavolo sia destinato a un pubblico di bambini, rispondono che uno dei loro più stretti collaboratori recita con la compagnia da 20 anni, ha vinto ben tre medaglie d’argento a Londra, una della quali su Monopoli, una su Mastermind, una generica in sezione over: ha 65 anni, tanto per intenderci. Tra le collaborazioni di questa intraprendente  cooperativa, che in questi anni ha saputo distribuire davvero molte copie delle sue produzioni, è il disegnatore Alan D’Amico, il quale ha realizzato un progetto grafico dei giochi e anche di due fumetti: un artista che ha all’attivo il maggior numero di giochi illustrati da lui, non prototipi ma produzioni finite. L’hanno conosciuto esordiente, ora è una firma importante anche per la sua straordinaria versatilità e capacità di adattamento.

 

GIOCHI CONTROCOMPETITIVI

Con questa parola i creativi del gruppo intendono un punto di unione tra le meccaniche collaborative e competitive, dove il gioco viene comunque vinto da uno solo, però si ottengono maggiori possibilità attuando strategie collaborative con altri giocatori. Ciò in accordo con una visione più ampia della vita e della società, come ogni rappresentazione anche quella ludica è una catarsi e un allenamento alle relazioni vere: gioco alla guerra per capire che farla davvero non è una bella cosa, nella rappresentazione può diventare una forma di liberazione. Il progetto dei giochi controcompetitivi  intende esplorare le meccaniche sociali di accordo, far provare alla gente la difficoltà di migliorare le proprie capacità stringendo rapporti fruttuosi e duraturi con le altre persone: dovrai mettere in campo tutte le tue facoltà umane, quindi fuori dal gioco, per guadagnare più utili. Questo pensano gli autori di ‘Indago’, che sia una palestra nella vita per creare una società più equilibrata. Indipendentemente dal contenuto del prodotto. Dev’esserci sempre un escamotage per cui se non collaboro con te, nel lungo termine ci perdo.

 


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MOLTI GIOCHI
UN SOLO GAMESET




 

Cavalcando quest’idea i Clerici Vagantes han prodotto quattro fumetti comici tutti d’ambientazione medievale, e tre giochi di carte. Collaborando con una tipografia Forlì, La Greca, mentre la componentistica in legno viene dalla ditta Milani Wood di Lecco. Una scelta non solo di campanilismo, ma anche per la comodità di avere dei rapporti diretti e personali con i fornitori. Stampando non meno di 1500 copie si riescono a ottenere dei costi  intorno ai 4-5 euro per un mazzo di carte,  ma la produzione di numeri così importanti ha un senso quando hai già in mente come distribuirli. In questo la compagnia ha seguito strategie diverse dalla maggior parte dei game designers, senza aspettare la manna dal cielo ma andando a costruirsi una propria nicchia di mercato abbinata agli spettacoli dal vivo. Sono dunque degli ‘outsider’, anche se è in arrivo un loro gioco prodotto da un importante editore nazionale.

 

Gioco da tavolo, Indago party game
‘Indago’, Gioco controcompetitivo di Atuttotondo Spettacoli

 

 

GIOCO DI RUOLO

L’avventura nel mondo dei giochi è iniziata proprio fondando un club di gioco di ruolo nel ’92, lì hanno avuto occasione di esplorare l’esistente e desiderare qualcos’altro: la controversa e discussa figura del master ad esempio, bisogna che tutti si attengano alla tacita convenzione che si gioca in primo luogo per stare insieme, per divertirsi e per divertire, ognuno col suo ruolo. Se il maestro di cerimonie non capisce che il suo compito è  creare una situazione piacevole per gli altri, allora è nel posto sbagliato: prima o poi abbandona, oppure lo abbandoneranno i giocatori. Il gioco di ruolo è sempre stato molto coinvolgente, per cui difficile è riuscire ad allontanarsene, ma questo è vero anche per i videogiochi: può darsi che una persona esterna si spaventi. Secondo i Clerici Vagantes il problema non va legato specificamente al gioco di ruolo, ma all’affezione in sé che oltre un certo limite può diventare negativa sviluppando forme di ossessione. Questo è sempre un pericolo. Pensiamo ad esempio nel gioco del calcio, tifosi che finiscono per ammazzarsi tanto sono coinvolti nella cosa. Dai giochi controcompetitivi non ci si aspetta un livello di coinvolgimento a quel livello.

Tutto sommato  il gioco di ruolo ti fa uscire dal regolamento ed entrare nel tuo mondo onirico, perché condividi un sogno. Questo sogno diventa tanto più vero quanto più lo condividi. Come in teatro, avviene qualcosa di molto simile. Tu sei un mago pontente se tutti reagiscono come se tu lo fossi.  Può diventare molto inebriante.  L’immaginario del gioco è dato dalla casa madre, ovviamente poi sei tu che scegli l’ambientazione secondo il tuo gusto: scegli in che mondo puoi abitare, trovi delle persone che vogliono farlo con te e ti trasferisci per un’ora o due. L’importante è capire che stai giocando per divertirti, prevaricare non serve.

 

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