Infoterapia. Il solo animale da cui guardarsi è l’uomo.

In collaborazione con Villa Maia
via Altura 7, Monghidoro (Bologna)

La pet-therapy? Roba vecchia!

  • “Dicono che il gatto ha il potere di assorbire le nostre depressioni e malinconie, non si capisce perché ma han fatto dei test e questa cosa succede; l’ho visto con i miei, meglio un gatto che la pastiglia del sonnifero. Mio fratello aveva un cagnolino, la gallina andava a far l’uovo nella sua casa, lui lo beveva e lei se l’è sculacciato nel sedere, allora la volta dopo non l’ha bevuto ed è corso da mia cognata per farglielo vedere. Han sempre detto che maltrattare un gatto porta male e questo glie lo posso confermare da un mio amico che faceva l’autista, quando guidava di notte lo sai che il gatto punta gli occhi contro i fanali, lui ci tirava sempre addosso li ammazzava apposta ma poi ha fatto quella fine lì, nel cambiare una gomma sul terreno mobile in Libia che c’era la sabbia, s’è spostato il cricco e gli è caduto il camion addosso, s’è schiacciato. Ha fatto quella morte lì. Glie lo dicevano, che l’avrebbe fatta. I gatti vogliono essere trattati bene. Tutte le bestie. Una volta ne ammazzavano tanti, solo che non c’era altro modo perché non usava castrarli, allora bisognava li ammazzassi i cinnin. Maltrattare gli animali porta male l’ho sempre sentito dire da ragazzina, durante la sua vita può succedere qualcosa. Un gatto non potevi mica dargli il malocchio, una mucca si specialmente quelle che danno il latte allora gente che sono invidiosi le guardano male, provaci col gatto e vedrai. Ti sgraffigna! Ora tu senti ce n’era una che andava tutte le mattine a fare i suoi bisogni davanti alla mia porta della camera, mettici pure lo zolfo, mettici pure quell’altro niente lei ne faceva di tutti i colori, rasava via tutto e poi faceva il bisogno lì. Cosa avresti fatto te? Un po’ di sculacciate. Invece no, ai l’ho mazè e l’ha smess. Nessuno m’ha detto niente anzi, ho avuto il coraggio; ora siccome all’ospedale di Loiano c’erano le suore che tenevano dei gatti dappertutto, una volta il primario venne da me e mi chiese di farli fuori tutti, io l’ho presi in un sacco e portati lontano. Una volta c’è da dire che gli animali venivano trattati come animali, adesso fan parte della famiglia, li porti in vacanza; si chiamava il veterinario per il cane o il gatto? Neanche un po’, lo chiamavi per le mucche, per il vitello. Si andava a comprare un mangiare apposta? No, gli si dava quel che rimaneva da noi in casa, che poi delle volte faceva malissimo; oggi una linea di prodotti solo per loro, un medico apposta. Il gatto di mia figlia mangia solo delle fettine di filetto di carne una volta al giorno, pensa che il maiale tu gli davi la lavatura dei piatti, non c’era mica i detersivi come oggi. Ora dicono che la carne tutti giorni gli fa male, meglio i croccantini, lo so perché i miei figli hanno sofferto una passione quando è morto, lei va al canile per dargli da mangiare, a Sasso Marconi ne tengono un centinaio. Bisogna dir le cose come stanno, una volta non ce n’era neanche per noi, figuriamoci per loro! Tenere un cane costa 30 euro al mese e forse più, 65 euro ogni volta che viene il medico a visitare, l’han detto anche per televisione è un giro d’affari enorme. Le rondinelle sotto il tetto portano fortuna perché vengono lì ogni anno sempre le stesse, nessuno l’ammazza quelle, c’è un proverbio e gli scienziati hanno spiegato il perché: dicono che la rondine fa il nido solo in una casa dove c’è pace, serenità e silenzio, quindi non dove si urla, o dove litigano e si menano. Una aveva fatto il nido nell’officina del meccanico alla Ca’ di Monghidoro, entrava da un bucanino nel vetro che glie l’aveva rotto apposta. Quand’era il momento delle rondini trovavi nidi dappertutto, ora non più. Brutto segno. Li tolgono perché dicono che non è igienico, lasciano i bisogni dappertutto. Il somaro dava un aiuto, il gatto si teneva per i topi che ti mangiavano il grano ed eran pieni di malattie, il cane serviva per andare a caccia, quando senti la civetta cantare vuol dir che muore qualcuno in famiglia forse per questo le inchiodavano sull’uscio, invece adesso gufi e civette non si sente altro alla sera, qui con l’animatrice abbiam fatto dei gatti in panno lenci allora mia figlia disse: “Lo voglio, lo voglio!” perché porta fortuna. Io non ci credo, ma lei diceva così.
  • Ora i dottori dicono che avere un animale in casa e farlo giocare col bambino, sviluppa degli anticorpi per cui è difficilissimo che gli vengano delle allergie. Le bestie trattarle bene è meglio che le persone, non hanno mica della cattiveria, guai a far loro del male, ma è poi così anche per le persone; lei mi tocchi gli animali a due gambe, mai quelli a quattro non so se rendo l’idea: danno tanta serenità, peccato che dopo una certa età non si possono tenere, hanno un bel da dire che fan compagnia ma quando vieni a mancare dove vanno a finire, domanda? A soffrire, dico bene? Anche quelli che li mettono in albergo quel mese in ferie, pensano che non soffrano? Un gatto in casa mette allegria colle sue invenzioni ti fa sorridere anche se non ne hai voglia, una volta i nostri giochi erano gatti, conigli e galline. Ne abbiamo avuti in cortile fino a sei, allora poi erano dei randagini che si alimentavano come potevano e di conseguenza ci divertivamo così, ma la sera venivano in casa; tu pensa che in tempo di guerra nel ’39-40 quando suonava l’allarme dovevamo andare nei rifugi, li chiudevi tutti insieme in cucina: conigli, gatti e galline, han vissuto insieme senza darsi addosso. Quelli che tengono in casa il boa li farei mangiare vivi, se lo meriterebbero. Guardi, gli animali guai chi me li tocca, ne ho avuti fino a otto anni fa poi ho dovuto metterci una croce sopra; mai visto mio marito piangere tanto come quando è morto il cane. Sant’Antonio veniva a benedire la stalla, noi avevamo un macero coi pesci dentro allora il gatto non li mangiava ma li portava a casa, li mangiavamo noi erano belli grandi. San Francesco amava molto i cani, ora va di moda il maialino da passeggio e gli animali non sono più trattati da animali, non è una cosa tanto bella; il cane devi far vedere com’è pulito, guinzaglio e pigiamino. Han sempre detto  che la notte di natale parlano e allora devi trattarli bene altrimenti riferiscono a Gesù, insomma la pet-therapy non ha mica scoperto niente di nuovo. L’unico animale da cui guardarsi è l’uomo.

Bibliografia:


Patrizia Reinger Cantiello, L’asino che cura
Francesca Cirulli, Animali terapeuti
Antonio Pugliese, Pet therapy, strategie d’intervento e linee guida
AA.VV. Riabilitazione equestre e pet-therapy
Daniele Gigli, Dinamica di un incontro. Autismo e pet-therapy
Oreste De Lucca, Animali domestici e selvatici in una città medievale
Fabio Nocentini, I poteri magici del gatto nella storia, nelle leggende e tradizioni
Federico Marinari, La saggezza degli animali. Parabole zoologiche
Licia Colò, C’era una volta una gatta
Silvana Castignone, Filosofi e animali nel mondo antico 
Daphan Ben Tor, Lo scarabeo. Il segreto della vita e il confine tra i mondi
Frankfurt, La religione dell’antico Egitto
Sigmund Freud, Totem e tabù
Matilde M. Mozzi, Bestiario. Libro degli animali simbolici in C.G.Jung
Carmela Pignato, Totem, mana, tabù. Archeologia di concetti antropologici
De Mori – Cattaruzza, Animali sulla soglia. Percorsi scientifico-filosofici
Luca Reteuna, Frate lupo, il ritorno
Claudia Bordese, Sesso selvaggio. Quando ad amare è la natura
Jeffrei M. Masson, Le bestie siamo noi

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