Infoterapia. Asia Argento è un’opportunista? Solidarietà con le donne

Asia Argento
è un’opportunista?

Solidarietà con le donne
che denunciano violenza

Interviste anziani, Villa Maia
via Altura 7, Monghidoro (Bologna)

TRA IL DIRE E IL FARE

Se c’è una riunione e sono in comitiva, cosa vuoi che succeda? E’ giusto che vada, sennò a priori quante di queste cene son poi innocenti? Mi ricordo quando insegnavo a scuola, ci si riuniva magari al ristorante per alleggerire. Nello spettacolo figuriamoci, non so se lei pensava che potesse capitare  però il dubbio può anche darsi che lo avesse, secondo come lo conosceva. Pensa che ho ritrovato un grande amico di quand’ero ragazzina, diventato importante l’ho abbracciato e le mie colleghe: “Attento, quello ci prova con tutte!”. Non si può mai sapere d’una persona. Se t’hanno invitato e c’è una riunione perché non devi andare? Fan parte di quel lavoro, devi partecipare, farti vedere. Se poi van via tutti e rimango sola con un cinghiale come quello insomma una gran paura; per me andrebbero denunciati pure quelli che gli han tenuto mano, lì era proprio una setta. Non succede solo nel cinema, ma dappertutto.

Conoscevo a Bologna queste donne che per non perdere il posto di lavoro andavano a letto col capo, un laureato che aveva degli uffici. E’ facoltativo, di solito dicon tutte no ma poi ci sarà pure chi alla fine ci sta; dalle mie parti c’era uno che aveva una piccola fabbrica, donne brutte non ne voleva. Questa mia amica rispose: ” Sarò anche brutta, ma tu sei un gran cafone”. Voglio dire, vi sembra giusto che ancora oggi sul lavoro debba contare la bella presenza o peggio ancora se vai a letto con qualcuno? A parole diremmo di no che lo andremmo a denunciare, ma a parte che difficilmente verranno a farci delle proposte e poi a ventun anni non è così facile, si può aver bisogno di lavorare e magari anche un po’ paura.

E’ STATO SEMPRE COSI’

Ricordo qui da noi solo cinquant’anni fa molte ragazze andavano per necessità a servizio in città, eravamo poco esperte e spesso dovevan subire i desideri del padrone, salvo essere scacciate se rifiutavano.  Quando rimanevano incinta venivano pure accusate d’essere poco di buono e dopo si ritrovavano disoccupate, avevan perso l’onore e non le prendeva più nessuno. Altre portavano il bambino alla madre, che lo allevava dicendo che era il suo, che lo aveva preso dagli innocenti. La conoscevo anch’io una ragazzina così, c’è ancora qui da noi e forse la conosci pure tu. Ufficialmente era risolta. Pensa che fino a quarant’anni fa c’era il delitto d’onore!

Il prete della parrocchia da me è un fatto vero, andava intorno ai ragazzini, uno voleva chiuderlo dentro ma poi è riuscito a buttar giù la porta; dopo s’è trovato il fidanzato con dieci figli a carico e la moglie che poveretta, eravamo vicini di casa: le sere d’estate noi stavamo tutti là fuori al fresco, loro andavan dentro e i bambini chiedevano “Mamma cosa fa papà col prete?” E lei: “Niente, non ti preoccupare”. Lo sapevano tutti ma non si poteva parlare perché non l’avrebbero creduta. Ero bambina io, mica è passato un secolo. Dopo lo mandarono via, noi non si poteva vedere: se andavi a ballare ti svergognava in chiesa e poi lui faceva quelle cose lì, pensa un po’. Da mio zio ha preso male, era vergognosa. Quando il fidanzato ha avuto un incidente in macchina non ha detto nemmeno la messa per andare all’ospedale da lui. I genitori una volta credevano più al prete che al figlio, se venivi scoperto avevi paura più per l’onore che altro.

Certo aspettare vent’anni per denunciare è un po’ tanto, ma la tristezza è che ancora oggi devono esserci donne costrette a subire per non perdere il lavoro. Addirittura quelle che denunciano le violenze in famiglia spesso è la polizia a non credergli, tanto che ora hanno chiesto la presenza in caserma di personale femminile preparato e sensibile. Se non partiva l’inchiesta del giornale non sarebbe saltata mai fuori. E’ questione anche di coraggio, dopo che ne parte una vengon dietro le altre che prima non si azzardavano, hai paura perché pensi che ti prendono per una mitomane che vuol farsi pubblicità e allora stai zitta. Bisogna star vicino a chi denuncia, sennò poi non denuncia più nessuna”.

Condividi