Infoterapia. Costretta all’ipnosi. Non è violenza anche questa?

Arte-terapia. Ipnosi

Sul Carlino dell’11 Aprile 2018 si legge di un marito che per gelosia ha preteso d’interrogare la moglie sotto ipnosi davanti a un avvocato per dimostrare la propria fedeltà coniugale. Ne parliamo in casa di riposo.

“Me non ci credo, non ci sarei andata. Mio marito era sempre fuori, in giro come te. Può darsi che le corna me le metteva lui. Non penso niente,  però cosa ti devo dire? Che ha una testa bacata lui lì, è lui che ha bisogno del dottore, non la moglie. La peggior vendetta qual’è? Il perdono. Lei l’ha perdonato, poi glie lo fa pesare dopo. Non è poi mica vero che i mariti siano tutti gelosi, io non lo sono mai stata perciò non so gli altri a che punto sono. Avevo un marito perfetto. E’ una brutta malattia sai? La gelosia è una brutta malattia, non trovarti in questo punto. La maggioranza degli omicidi sulle donne avvengono per motivi così, tu non vuoi più star con me? Allora io t’ammazzo perché non devi star con nessun altro”.

“Non sono mai stato geloso, la contadina di mia nonna andava a letto col marito e col fratello di lui scapolo, che viveva con loro come usava una volta, quando mia nonna la rimproverò, le disse: “Ma non si deve fare!”, lei rispose: “E ‘mbè mo per cus po’? L’è un quèl che l’è in ca’, l’è mea un quèl c’us consomma, puvrìn perch’un se l’ha d’ander a zerchèr fora ‘d ca’ quel ch’i è in ca’?”. Ne conosco una anche al giorno d’oggi, poveretta. Dove stavo io  c’era una coppia che lui era geloso matto e quando veniva a casa la picchiava, allora un giorno che passavo da vicino sento piangere, lei non me l’aveva ancora detto a me, le ho chiesto: “Cos’hai fatto?”. Niente, niente dice lei. “Dimmi cos’hai fatto!” e così me l’ha detto. Ho preso lui per il gabbanin: “Scolta mò, i è gli ultim bòt che tu dè a to’ mujer, se no ti n’in ciàp tènt ch’at fag gnir i maròn gros acsè!”.

Non l’ha mai più toccata, se me lo diceva prima era meglio, poverina era tutta livida. La gelosia è brutta, una mania. Io sotto ipnosi non ci vado, o mi crede o vaffanculo. Bisogna anche credere, no? Bisogna amarsi, cosa vai a dire tu? Sei geloso tu? Ecco, neanch’io. La gelosia poi l’abbiamo un po’ tutti, dipende come viene avanti perché le cose bisogna prima provarle, non siamo mica dei santi. Sennò ì dém un càlz int el cul e po’ via. Mio marito era geloso, ma marciava lo stesso”.


Download Ebook Italiano. Arteterapia

Newsletter

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi