Classical music Playlist. Villanellas.

Villanelle

Classical music playlist

a cura di Federico Berti

Paul Dukas, Villanelle for French Horn and Piano (1905)
Francis Poulenc, VIllanelle, in: Complete Chamber Music, Vol.1
Ottorino Respighi, Villanella, Dalle antiche arie e danze
G.L. Dall’Arpa, Villanella ch’ all’acqua vai
Eva Dall’Acqua (1856-1930), Villanelle
Federico Berti, Partenope, Villanella in Sol maggiore

Nel contesto italiano della prima metà del XVI secolo, emerse la cosiddetta villanella o canzone villanesca. Originaria del napoletano, questa particolare espressione musicale influenzò molto profondamente la scena del suo tempo, ponendosi come un punto di riferimento anche per generi successivi come il madrigale e la forma canzone. Le radici della villanella affondano nei paesaggi sonori di Napoli, la sua nascita fu una risposta al manierismo dominante nella musica del periodo: argomenti generalmente rustici e talvolta persino comici, spesso intrisi di satire che parodiavano la complessità e l’esagerazione della musica contemporanea.

Il formato delle rime nelle prime forme napoletane seguiva uno schema distintivo: abR abR abR ccR. Questa struttura conferiva alla villanella ritmo incalzante e unicità formale, contribuendo al suo rapido successo. Nel corso del XVI secolo, la villanella divenne una delle forme musicali più popolari in Italia. Le prime esecuzioni di villanelle vedevano tre voci a cappella intonare le melodie vivaci. Tra i pionieri della villanella, spiccano i napoletani Giovanni Domenico da Nola, Giovan Tomaso di Maio e il monticiano Giovanni Tommaso Cimello, quest’ultimo un didatta di grande rilievo a Napoli. Con il passare del tempo, la forma fu abbracciata anche da compositori di altre città, tra cui maestri del calibro di Adrian Willaert, Luca Marenzio, Adriano Banchieri, Orlando di Lasso e molti altri.

La villanella, con la sua semplicità e il suo richiamo alla vita quotidiana, rimase ancorata nel cuore della cultura musicale italiana. Oltre a essere una forma di intrattenimento, rappresentava una finestra aperta sulla vita delle classi subalterne, in un’epoca dominata dalla complessità musicale, la villanella si ergeva come un faro di semplicità e autenticità, una voce del popolo che ancora oggi risuona attraverso i secoli.

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