Cappello ‘contactless’ per gli artisti di strada. La fattura elettronica a Londra

Cappello contactless
e fattura elettronica

Il caso di Londra

Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti

Mi viene segnalato l’esempio del nuovo sistema digitale per il pagamento ‘contactless’ riservato ai buskers londinesi, iniziativa del sindaco labourista  Sadiq Khan in collaborazione con l’associazione degli artisti di strada locali Busk in London e una società  di pagamenti  svedese recentemente acquisita da Pay Pal. A una verifica attenta, sembra che la libera espressione in strada stia incontrando ovunque lo stesso problema nella ‘gentrificazione’ degli artisti, come vedremo nelle brevi note che seguono.

E’ un’associazione di artisti di strada con sede a Londra, ha un sito nel quale offre servizi di booking ovvero programmazione di date a contratto, stimolando le aziende, gli esercizi commerciali e i privati cittadini ad aprire nelle loro proprietà delle aree apposite per il busking, quelle che in Italia vengono generalmente chiamate ‘postazioni’, provvede alla loro mappatura e alla prenotazione digitale degli spazi in modo simile alle nostre piattaforme come Stradaperta e Arthecity, organizza eventi, seminari, studi di settore un po’ come da noi la Federazione Nazionale degli Artisti di Strada con sede a Milano. L’associazione londinese ha elaborato un Busker Code per facilitare in ogni modo l’esercizio delle arti non solo performative nelle strade della città. Naturalmente ogni territorio ha le sue specificità e nessuna esperienza particolare è mai identica a un’altra, ma i servizi che le due realtà associative, quella italiana e l’inglese, hanno in comune, sono sostanzialmente: un minimo di booking, attività formative, mediazione con le istituzioni, censimento e mappatura delle aree disponibili, sistema per la digitalizzazione delle presenze, programmazione delle sessioni a cappello. Il futuro della street art in Europa.Vediamo chi è il personaggio chiave di questa riforma, il principale interlocutore istituzionale. Sindaco dal 2016 all’età di 45 anni, Sadiq Khan è un avvocato di origine pakistana, la sua famiglia emigrata in Inghilterra dopo la spartizione delle colonie nel sudest asiatico, nato a Londra e cresciuto in povertà, è riuscito con molti sacrifici a laurearsi in giurisprudenza, ha sempre esercitato l’avvocatura in difesa dei diritti umani affrontando cause contro le violenze della polizia, la discriminazione sul lavoro, i diritti dei carcerati. Un labourista moderato, distante dall’ala più radicale Corbin, un progressista e convinto europeista. Solo due anni fa in campagna elettorale aveva promesso di affrontare i molti problemi che gli artisti londinesi (non solo i buskers), stanno affrontando da qualche tempo: la speculazione edilizia, la burocrazia, le licenze, han  portato molti locali a non poter più programmare musica dal vivo, molte gallerie d’arte e teatri a chiudere, mentre le eccellenze creative sono costrette a disperdersi in periferia tirando a campare in condizioni di povertà. Khan ha promesso nel 2016 di aprire nuove opportunità per tutti gli artisti di Londra… (Continua a leggere)

Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti

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