Proverbi sull’Abbondanza e la Prosperità.

Ritornelli in terza rima tratti dal
Florilegio di Federico Berti
A Carneval saprai chi se la spassa,
chi ha pieno di castagne il seccatoio
e chi nell’aia ha la gallina grassa.
A cosa serve l’oro di re Creso,
l’argento, l’oricalco e l’ossidiana,
se il piede poi vacilla sotto il peso?
April piovoso e Maggio ventiglioso
la chiave son dell’anno tutto intero
fanno il raccolto ricco e generoso.
Chi accumula ogni bene e ben non fa,
chi mai non lo soddisfa quel che ha,
quel che risparmia, non lo sazierà.
Colui che è generoso lo arricchisce
lo stesso dono che a donar provvede,
l’avaro nel serbare impoverisce.
Dal cielo aspetta quella mente tocca,
che piovano uva passa e fichi secchi
e che le cada lo spumante in bocca.
Dove il torrente scalpita mordace,
non trovi che la terra ed il pietrisco
il fiore nasce dove il fiume è in pace.
É un più che millenario battibecco,
il grasso porco s’addormenta sempre
con tutto il peso addosso al porco secco.
Il tuo valor non sta in quel che possiedi,
ma in quello che ricevi, in quel che dai,
quel che pretendi e quello che concedi.
L’agricoltor che scansa le fatiche
raccoglie quel che semina soltanto,
un cumulo di sassi nelle ortiche.
L’anno fa rigoglioso il tuo raccolto,
ma non lavora il campo e non lo cura,
non cresce nulla sul terreno incolto.
L’arrosto nel servire ed il cappone,
non ti scordar chi dorme al freddo e al gelo,
sdraiato sopra un letto di cartone.
La vita è il campo che dobbiamo arare,
per seminar la civiltà e il progresso
che i posteri potranno coltivare.
L’ingrato non dà mai valore a niente:
come il cavallo, dopo che ha bevuto
e volta le sue spalle alla sorgente.
Neppur dalla cantina del Pascià
si può stillar l’ambrosia degli Olimpi,
la botte può dar solo il vin che ha.
Nessun lavoro ha mai ingrassato il bue,
non svenderti per poco al tuo fattore,
abbi riguardo per le membra tue.
Non aspettar la squilla che rintocca,
l’alba è una sposa dalla ricca dote
svegliati, che il mattino ha l’oro in bocca.
Non ti vantar di vivere nell’agio,
comodità è cagione di mollezza,
ogni agio porta un poco di disagio.
Piccola cosa è la felicità:
ricco non è colui che più possiede,
ma chi sa usare al meglio quel che ha.
Pietra su pietra a furia di cavare
puoi consumar montagne e cordigliere
se non alterni il mettere al levare.
Se i tuoi covoni sono ben legati
e hai riparato il tetto del fienile,
del vento non temere gli ululati.
Vento di Marzo, vento prediletto
che scuote la corolla al primo fiore
e spande intorno il seme benedetto.
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