F. Berti, “Paràbbola dell’Orbi”. Sonetto romanesco

Pieter Bruegel Il Vecchio, Parabola dei ciechi, 1568. Tempera su tela, Conservato al Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli. Ispirato al Vangelo secondo Matteo

Paràbbola dell’orbi

di Federico Berti

da Trilussa contro Maciste

‘Sti quà so’ tutti ciechi, sordi, muti
somari bòni a carica’ i carboni
se so’ cacciati in testa, ‘sti cornuti,
da governa’ su tutte le nazzioni.

Sti quattro sciagurati, a musi duri
pieni de bozzi, lividi e storture
vann’a fini’ acciaccati contro i muri
nt’i fossi lerci fino alle cinture.

Ma prima da casca’, sti deficienti
te fanno fa’ la fine del lombrico
appesi a te coll’ugne e co’ li denti.

Si puro te che tanto fai l’amico
vai dietro a st’ignoranti non vedenti,
vedi d’anna’n quer posto che te dico.

Glossario

nt’i: dentro i
Ugne: unghie
Puro: pure


La parabola evangelica dei ciechi

Questa poesia mi è venuta pensando al dipinto di Bruegel il Vecchio ispirato alla parabola dei ciechi nel Vangelo secondo Matteo, nel vedere il quadro istintivamente mi sarebbe venuto da sostituire le teste dei poveretti che cadono nel fosso con personaggi della politica nazionale e internazionale, che si affannano tanto per contendersi poltrone per le quali non hanno le competenze necessarie. E quando alla guida di un paese finiscono persone che non vedono dove stanno andando, purtroppo non sono destinate soltanto loro a cadere nel fosso, ma a trascinarci dentro tutti noi indistintamente.

Poesie di Federico Berti

Parabbola dell’Orbi
L’Oche d’er Campidojio
Er majiale de Sant’Antonio

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