Storie di animali. Le Rane in Pentola. No planet B

Le Rane in Pentola

Favola, poesia
Storie di animali

di Federico Berti

In una grande pentola bollente
Sei raganelle condannate a morte
Parlavano tra loro amabilmente
Disse la più piccina: “Amara sorte!
Sarà per noi terribile sventura,
Se non saltiam queste dolenti porte”
“Orribile sarà la tua iattura!”,
Rispose infastidita la più anziana:
“Impara a dominar la tua paura”.
La terza aggiunse: “Giovane villana,
Hai perso la tua coda l’altro ieri
E vuoi dar fiato a quella cerbottana!”.
La quarta “Onestamente, siamo seri
Sei solo una bambina scostumata
Un vento di passione, i tuoi pensieri”.
Così la discussione è continuata,
Fra insulti e miserevoli parole,
Fin quando la cottura fu ultimata.

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LA RANA DI NOAM CHOMSKY

Nel leggere la comprensibile indignazione mi è tornato in mente un racconto del vecchio Noam Chomsky e il suo principio della rana bollita, una sorta di mito platonico attraverso cui il filosofo americano spiega l’indolenza dei popoli che si lasciano opprimere e vessare in ogni modo senza reagire, accettando passivamente il degrado, la decadenza dei valori, l’involuzione dello stato sociale e il suicidio della stessa civiltà. Riporto il testo letterale:

❝ Immaginate un pentolone pieno d’acqua fredda nel quale nuota tranquillamente una rana. Il fuoco è acceso sotto la pentola, l’acqua si riscalda pian piano. Presto diventa tiepida. La rana la trova piuttosto gradevole e continua a nuotare. La temperatura sale. Adesso l’acqua è calda. Un po’ più di quanto la rana non apprezzi. Si stanca un po’, tuttavia non si spaventa. L’acqua adesso è davvero troppo calda. La rana la trova molto sgradevole, ma si è indebolita, non ha la forza di reagire. Allora sopporta e non fa nulla. Intanto la temperatura sale ancora, fino al momento in cui la rana finisce – semplicemente – morta bollita.
Se la stessa rana fosse stata immersa direttamente nell’acqua a 50° avrebbe dato un forte colpo di zampa, sarebbe balzata subito fuori dal pentolone.❞

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