Proverbi sul cambiamento

Ritornelli in terza rima tratti dal
Florilegio di Federico Berti
A marzo è tutto un mettere e levare:
tra pioggia, vento, sole e nebbia fina
sette cappelli al giorno puoi cambiare.
Attento al parlator che dagli e dagli,
parla che ti riparla a lingua sciolta
vuol tramutar le tue cipolle in agli.
È tempo di aggiornare il tuo pensiero,
che tutto nella vita può servire
ma nulla è indispensabile davvero.
Il somarel più vecchio e più canuto,
col passo lento a rimembrar non falla,
non torna a ricader dov’è caduto.
In bocca allo strillon dell’ultimora,
fa più rumore un albero che cade
d’una foresta intera che s’infiora.
L’abete secolar maestoso e bello,
prima di arrampicarsi in braccio a Dio
è stato una semenza ed un fuscello.
L’amor novello è portator di luce
che spazza via la notte e con dolcezza
lontan dall’amor vecchio ti conduce.
La novità fa lustro il tuo mantello
per pochi soldi comperato in fiera,
novello tutto quanto pare bello.
La tua bellezza è come vago fiore
che dura quanto un volo di farfalla:
appena nato s’appassisce e muore.
Quando si fan più serie le questioni
l’indecisione porta alla rovina,
a male estremo estreme soluzioni.
Torna l’inverno, vien la primavera:
solo due cose durano in eterno,
l’idea del tempo e l’amicizia vera.