Diretta sogni n.32. Il libro delle meraviglie.

Il libro delle
meraviglie

Diretta sogni n.32
con Federico Berti

Stavo a casa dei miei professori quando andavo all’università. Sono stata per tanti anni ricercatrice a contratto, questa parte del sogno quindi è vera. Insomma c’era la professoressa, io e il professore (suo marito). Lui di solito era riflessivo, non parlava quasi mai e nei miei confronti è sempre stato come se non mi considerasse molto, magari non era vero ma avevo questa impressione. Invece nel sogno era contento di farmi vedere il suo nuovo libro. Allora mi dice: lo vuoi vedere questo libro? Entuisiasta, ero contenta che si rivolgesse a me, come se volesse una mia opinione. Ci teneva a mostrarmelo, il libro era una cosa spettacolare, meravigliosa, fuori dal comune, tutte le pagine erano una diversa dall’altra, tu le aprivi e diventava tridimensionale, giocavi direttamente sul libro, in alcune (lui è un illustratore, scrittore, ceramista, architetto e tante cose insieme, eclettico) c’era la parte scritta, in altre nella pagina stessa c’erano dei giochi che si era inventato. E questi giochi prendevano vita dalla pubblicazione stessa. Poi giravo pagina e che cosa c’era? Tu non te lo puoi neanche immaginare: c’era un ponte, che poi lo raccontavi tu nella diretta, però era crollato nella parte centrale e sopra questo ponte i binari del treno. Allora lui dice: “come fai ora a ricostruirlo?”, questo doveva essere il gioco. Ci provavo, ma era come argilla in mano e non riuscivo, non stava insieme e io non ricordavo bene la teoria di come si costruisce un ponte di quel tipo. La tecnica, più che la teoria. Così cercavo di rialzarlo in piedi, ma non veniva su. Allora il professore come sempre faceva quando la soluzione non era immediata, risponde: “Poi ci pensiamo!”, gira pagina e chiude il libro. E lì sono rimasta un po’ male, perché per lui le soluzioni o erano immediate, oppure se ci mettevi troppo tempo passava oltre.

Sogno ‘estetico’ e molto strutturato, un bel racconto corposo ma non caotico. Pulito. Il professore è prima di tutto un precedente datore di lavoro della sognatrice, ne abbiamo parlato anche ieri sera anche se stavolta i due sogni sono in relazione uno con l’altro. Quando si sogna il posto dove si è lavorato in una passata esperienza, spesso il riferimento è a insegnamenti che ne abbiamo avuto e potrebbero tornarci utili nel presente, a ricordarseli ovviamente. La figura del professore è legata anche al sentirsi sotto esame sul lavoro, in famiglia, nei rapporti sociali, o sotto pressione per eccezionali prestazioni che il momento richiede. Non ci si sente adeguati a una prova da superare. Il professore di solito propone anche una soluzione al problema, nel caso specifico non incaponirsi s’un quesito che non si riesce a risolvere immediatamente. Passare oltre non è sempre superficialità, ma può essere un modo per uscire da uno stallo mentale, lasciarsi prendere da altri stimol, risolvere altri quesiti, per poi tornare a quello rimasto aperto in un secondo momento. Come figura è tendenzialmente positiva se si relaziona a noi amichevolmente, rappresenta comunque un’intelligenza superiore alla nostra, il consiglio che dà corrisponde a un’idea che non abbiamo ancora afferrato, ma che da qualche parte sta iniziando a prendere forma in noi. Il docente universitario è poi nella smorfia napoletana collegato ad acquisti vantaggiosi, in beni o esperienza. Sognare di essere chiamato a una prova, sentirsi sotto esame nel sogno, è collegato genericamente a un’insicurezza di fondo, il non sentirsi all’altezza. Oppure, come spiega Marni nella sua Guida sogni, la sensazione che non si stia facendo quel che la situazione richiederebbe, la convinzione che non ci si stia impegnando abbastanza, o ancora un eccesso di critica verso sé stessi. Può essere anche un segnale positivo, se stimola il sognatore a ritrovare un po’ di serenità e sicurezza in sé stesso. Nella Smorfia napoletana aprire un libro è idealmente collegato a favori che si ricevono in cambio di qualcosa, normalmente lo si associa da una parte alla cultura, all’apprendimento, lo studio e la crescita intellettuale, dall’altro come la propria storia personale, il libro della propria vita, quel che siamo stati in relazione a quel che potremmo diventare in futuro. Se il libro è chiuso indica un’esperienza che si ritiene passata e con la quale non si intende tornare a confrontarsi, se aperto invece può intendersi come il desiderio di aprirsi a nuove opportunità, prospettive, punti di vista. Un libro bianco, sono pagine da scrivere, progetti da imprendere. Ma nel nostro caso il libro contiene delle meraviglie, è quasi un libro magico aprendo il quale ne vengono fuori cose straordinarie: in questo caso viene spesso associato all’essere troppo concentrati su sé stessi, avere dei comportamenti che allontanano le persone intorno a noi. Sognare un rompicapo da risolvere, un indovinello o un calcolo, è un segno che qualcosa non funziona come dovrebbe, siamo di fronte a una situazione irrazionale che si può rimettere a posto con la logica o con un intervento tecnico, la situazione richiede di mettere in campo tutte le risorse, per superare un impasse che veramente ci rende la vita impossibile. Il simbolo del ponte crollato, che fuoriesce dal libro delle meraviglie ponendo un quesito da risolvere, può indicare un momento di svolta nella nostra vita, o in quella della nostra comunità, o un momento storico particolarmente critico. Attraversandolo si potrebbero attraversare dei pericoli, ostacoli, ma se interrotto il superamento è difficile. Il quesito del resto è proprio quello di ripararlo usando tutte le conoscenze provenienti dal passato nell’università, cosa che però la sognatrice non riesce a fare. Vorremmo risolvere un problema e non riusciamo a farlo, proviamo a riparare il ponte crollato ma questo non vuole stare in piedi, continua a crollare: siamo noi che non riusciamo a risolvere il nostro quesito, il nostro problema, non risolviamo l’enigma posto dal libro delle meraviglie, ovvero dalla nostra ansia di risolvere i problemi agli altri, che potrebbe in realtà nascondere la sottile convizione di poter stabilire un controllo totale su di loro. In particolare prestiamo attenzione ai giochi sorprendenti che vengono fuori dal libro, come colombe dal cappello del prestigiatore: sognare da adulto dei giochi è molto spesso un invito a crescere e prendersi le proprie responsabilità.

Responso e numeri:

Non basta l’intelletto e l’esperienza,
quando apri il libro delle meraviglie
devi guardarti dentro la coscienza

7, Il Libro
81, Il Ponte
58, Le Macerie
46, Il professore
33, Il gioco

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