Da Bibbiano al genocidio Comunista, il problema è nella nostra testa.

‘Il Secolo d’Italia’ torna a scrivere sul falso storico dell’Holodomor. In questo servizio, oltre a dare strumenti per documentarsi, vorrei mostrare le analogie con il caso di Bibbiano e la necessità di reagire a questa ondata di revisionismo storico e guerriglia mediatica. Come e perché intervenire.

Dall’Holodomor
al caso di Bibbiano.
Denunciare la
menzogna

Articolo di
Federico Berti

IL LUPO PERDE IL PELO…

Stamattina ne ho trovata un’altra. Il Secolo d’Italia’ torna a scrivere sulla favola revisionista e negazionista dell’Holodomor, una vecchia conoscenza per chi si occupa di revisionismo storico: si tratta di un’invenzione della propaganda fascista, di cui è documentata la colpevole e consapevole falsità. Un baraccone mediatico del tipo “E allora, le foibe?”. L’invenzione del genocidio staliniano in Ucraina, quando (loro dicono che) morirono per fame sette milioni d’innocenti, così il ritornello. Falsi e bugiardi, chi ha studiato la storia lo sa bene, ma in quanti vanno a verificare? La favola dell’Holodomor è stata creata a tavolino dai nazisti ucraini e amplificata dai tromboni della propaganda antisovietica americana, ormai da molti anni è conclamata la sua falsità. Lo sappiamo benissimo che le carestie in Unione Sovietica furono il risultato di una guerra iniziata nel ’14 e finita nel ’24, con l’invasione di uno stato praticamente ancora feudale, il finanziamento del dissenso interno e della guerra civile da parte delle potenze straniere. Non ci vuole mica tanto a informarsi su chi erano veramente i ‘kulak’: nazionalisti che per il rifiuto della collettivizzazione bruciavano le terre, ammazzavano il bestiame, favorivano il propagarsi di miseria, malattie e morte con in beneplacito di quelli che oggi chiamiamo sovranisti e che allora agivano con la stessa follia terroristica. Il libro nero del comunismo trasmette una leggenda mai documentata su basi storiche, numeri gonfiati a dismisura registrando più volte i decessi all’anagrafe, contando tra i defunti anche le vittime della guerra imperialista, i dispersi, le migrazioni interne. E’ una palla mostruosa quella che si legge sul ‘Secolo d’Italia’, ma il vero dramma è che in tanti si abbeverano a queste fonti e chi dovrebbe fare opposizione finisce per accreditarle non si capisce bene su quali basi. E così, anziché parlare di cose importanti, continuiamo a perderci nel nulla mediatico della disinformazione fascista.

VIDEO BEN FATTO SULL’HOLODOMOR

LE MENZOGNE SU BIBBIANO

Già perché la domanda a un certo punto viene da sola: perché mai tanto dispendio di risorse ed energie nel tornare su quei temi e nel riprendere quelle bugie conclamate? La risposta è nei casi come Bibbiano. Stessa dinamica. Propagandare falsità contando sulla superficialità di chi legge senza andarsi a documentare, per cui il sindaco del PD diventa un mostro infanticida e tutto il partito della sinistra moderata viene additato come il male assoluto, colpevole di crimini che nessun pubblico ministero ha ancora verificato. Del resto lo sappiamo, per loro il processo lo deve fare il popolo direttamente in piazza, cercano la pubblica gogna, la lapidazione, la sollevazione di massa. Per questo motivo la loro disinformazione non è casuale, né innocente. Il loro è terrorismo mediatico, una guerriglia che punta proprio alla manipolazione della coscienza collettiva, alla distrazione dai veri problemi e alla costruzione di un odio scientifico, lo stesso che ha portato al disastro del XX secolo. E’ per questo motivo che non possiamo restare a guardare. Bisogna fare qualcosa. In molti si domandano se la soluzione a questo drammatico impiego della disinformazione come strumento di riorganizzazione dei sovranismi razzisti, sessisti e fascisti, sia la censura. La risposta è no. Non abbiamo bisogno di un ministero della verità a punire il reato di libero pensiero, come vorrebbero proprio loro, questi burattinai che muovono la feccia dei teppisti come fossero i carri armati del Risiko fomentando false flag revolutions nella realtà come nel web. No, non abbiamo bisogno della censura. Ogni costituzione repubblicana è fondata sulla libertà di stampa e sul pluralismo dell’informazione, ma nello stesso tempo condanna la diffamazione, l’istigazione a delinquere, l’uso consapevole dell’odio e qualsiasi attività volta a destabilizzare la nazione fomentando il razzismo, la violenza di genere, qualsiasi attività volta a mettere in discussione il fondamento dell’ordine repubblicano. Queste sono le armi contro i sovranisti che nessuno di noi sta usando, forse per pigrizia, o per inconsapevolezza, qualche volta per più o meno consapevole qualunquismo.

DIFENDERE LA REPUBBLICA

Ho accolto con entusiasmo l’iniziativa delle compagne che hanno avviato una campagna di lotta giuridica all’odio e allo stalking, quell’hashtag #odiareticosta che apre una fase completamente nuova nella lotta al neofascismo. La repubblica può sostenere questi assalti violenti solo se il popolo si rende conto che ognuno di noi è roccaforte e deve dare il suo contributo alla tenuta dello stato sociale. Denunciando, segnalando ogni tentativo di propaganda revisionista, ogni menzogna deliberata per fini di propaganda sovranista. Si, perché il problema sta diventando urgente e molto concreto: mi è capitato qualche giorno fa di essere aggredito verbalmente in un bar qui sull’appennino bolognese, da parte di un imbecille che accusava tutta la sinistra di tacere sul caso di Bibbiano. Non ho avuto modo di replicare perché la sua voce mi sovrastava e sono stato io stesso coperto d’insulti, pubblicamente, in un bar. Davanti a una folla di persone che non mi conoscevano. Ecco, questo è un classico caso contro il quale si deve reagire usando le armi che la repubblica mette a disposizione.Come? Si chiederà qualcuno. Documentando, la risposta è sempre la stessa. Registrare. Filmare. Conservare le prove scritte. Mobilitare i testimoni. Certificare. Solo a quel punto, denunciare. Querelare. Servendosi magari di quei servizi che il movimento anti-sovranista offre, come l’assistenza legale agevolata, le class actions e così via. Si badi, sono proprio queste le armi che hanno portato i rifiuti della società al potere, pensiamo al caso di Mimmo Lucano e a quello di Carola Rackete. Pensiamo alla macchina giudiziaria messa in moto contro Illary Clinton durante la campagna presidenziale negli Stati Uniti, l’attacco a Lula in Brasile usato per disorganizzare tutta la sinistra al governo. Loro, i fascisti, sanno benissimo come usare gli strumenti dello stato democratico per indurlo al collasso. Continuare a lasciarli fare ci rende colpevoli di collaborazionismo. Si deve reagire a ogni minimo tentativo di diffondere la menzogna consapevole. Querelare il ‘Secolo d’Italia’ ad esempio, pretendere una rettifica sulla colossale bufala dell’Holodomor. Fare lo stesso contro lo stalking del Ministro dell’Interno che continua a mentire sapendo di mentire, pur di raccogliere consensi tra i disinformati. Questa scelta di mobilitazione potrebbe paralizzare la giustizia italiana se condotta separatamente da ogni cittadino, la moltiplicazione dei processi spaventa per la mole impressionante di casi che si stanno propagando come un’epidemia in tutto il paese. Per questo motivo è indispensabile muoversi insieme, coordinare le battaglie legali per andare a colpire gli influencers dell’odio, quelli che danno un pessimo esempio agli altri inducendo le masse di stupidi all’emulazione. Colpirne uno per educarne cento, non con le armi da fuoco (non siamo ancora in guerra civile) ma con le armi che la giustizia mette a disposizione per difendere la legalità, per combattere la criminalità organizzata e le cospirazioni per l’implosione dello stato di diritto. Ognuno è roccaforte.

Rassegna stampa
Holodomor,
Bibbiano

Lino Lavorgna, ‘Il secolo d’Italia’ 19 Novembre s.d., Holodomor, il ricordo dello sterminio “per fame” consumato da Stalin in Ucraina, solo nel marzo del 2008 il Governo dell’Ucraina e 19 nazioni hanno sancito che si configura come “genocidio” quanto accaduto dal 1929 al 1933.

‘La Tana dell’Orso’, 17 Maggio 2016, Holodomor. La più grande trovata pubblicitaria nella storia dell’Ucraina, Video inchiesta

Michelangelo Coltelli, ‘Butac’, La Memoria di tutti: Stalin e gli ucraini. Una foto proveniente da un lager nazista spacciata per foto del genocidio ucraino.null

Fabio Telarico, ‘La Città Futura’, 17 Marz0 2019. Holodomor, la carestia ucraina del 1933. Cos’è successo realmente. Sebbene la tesi genocidaria è smentita essa serve a sviare l’attenzione degli ucraini dall’odierno reale kholodomor, vale a dire la morte da freddo per le liberalizzazioni varate dal governo filo-americano.

Ekaterna Blinova, Trad Guido Fontana, ‘Noi Comunisti’, 2 Novembre 2017, La balla dell’Holodomor: anatomia di una bugia inventata dalla macchina propagandistica occidentale, in stretta collaborazione con la Germania nazista  e con i nazionalisti ucraini filonazisti.

Douglas Tottle, 1987, Fraud, Famine and Fascism: The Ukrainian Genocide Myth from Hitler to Harvard.
“Coloro che erano al potere nei paesi capitalisti vedevano il socialismo come una minaccia ai loro profitti e ai loro continui privilegi. Sia per minare il sostegno ad un’alternativa socialista a casa propria, sia per mantenere una posizione dominante nell’economia internazionale e nelle relazioni politiche, venne impiegata ogni sorta di bugie e di distorsioni ponendo l’URSS nella peggior luce possibile.”

Gianni Ciprani, ‘The Globalist’ 22 luglio 2019, Bibbiano: quali sono le tecniche di propaganda usate per intossicare l’opinone pubblica. Distorsioni logiche, effetto gregge, ricorso agli stereotipi e all’uso dell’emotività. Con un potente alleato: l’analfabetismo funzionale

Sonia Montrella, ‘Agi’ Cronaca, 23 luglio 2019, Cosa c’è di vero e cosa è falso nel caso Bibbiano. Gli elettroshock sui bambini? Falsi. Il coinvolgimento del sindaco nell’indagine? Vero. Il video che documenta l’allontanamento dalle famiglie? Falso. Facciamo un po’ di chiarezza su una vicenda molto complessa

Redazione ‘Avvenire’, 26 Luglio 2019, Minori, la vicenda di Bibbiano infiamma lo scontro politico. E non solo. Matteo Salvini accusa: “Che schifo una certa sinistra che fa business sugli immigrati e perfino sui bambini”. Emanuele Fiano risponde: “A me invece fa schifo la destra di Salvini che specula su bambini già purtroppo oggetto di vicende terribili”. La magistratura condanni quanto prima i responsabili, poi se qualcuno ci diffama condannerà anche loro. Se Salvini ha da addossare qualche colpa al Partito Democratico su Bibbiano, lo faccia con più coraggio, direttamente, così ci vediamo in tribunale”.

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