Scritto e illustrato da Federico Berti Con 28 tavole a carboncino
C’era una volta un’isola fiorente che si specchiava dentro una laguna dal vento accarezzata dolcemente regnava su di lei la dea Fortuna che rese quella terra generosa felice quanto mai non fu nessuna, avvolta in una nebbia misteriosa si nascondeva al cauto viaggiatore feconda, prorompente, rigogliosa, inutile cercare il suo bagliore non era in chissà quale continente ma nell’intimità del nostro cuore.
L’assalto non temeva: folle impresa poiché deserti, boschi ed acquitrini rendevano insidiosa la contesa. Nel mare che bagnava i suoi confini, nei corsi d’acqua sopra gli alti monti non si vedevan torri né fortini, nessuno presidiava quelle fonti perché non c’era niente da rubare. Non esistevan principi, né conti, né corti, né cantine da vuotare e questa legge a tutti era compresa: un corpo ignudo non si può spogliare.
A volte, si arenava sulle sponde qualche straniero nell’imbarcazione portata là dall’impeto dell’onde. Cercavano rifugio e protezione famiglie bisognose, disperate, che di sfamarsi avevano occasione. In quelle terre tanto smisurate non si chiedeva mai la provenienza alle persone semplici, garbate: è cosa ben gradita, l’esperienza di chi trovò un riparo tra le fronde, il forestiero è degno d’accoglienza.
Capanne circolari, frasche al tetto, là dove pascolavano gli armenti di foglie secche il rumoroso letto; non v’erano palazzi o monumenti nei boschi modellati con la scure ma querce antiche e salici piangenti. L’agricoltore in mezzo alle pianure, il pescator col sole sulla fronte, l’allevatore sulle ariose alture a ripartir, le genti erano pronte in cerca d’un rifugio più perfetto ben oltre il limitar dell’orizzonte.
Di quelle terre tutti eran padroni, ciascuno aveva un compito preciso pensato sulle proprie inclinazioni, regnava l’armonia del paradiso; ognuno, con fatica, provvedeva, al frutto del lavoro condiviso, chi avesse dato quanto necessario, il suo bisogno in cambio riceveva. Poiché di cielo e terra è tributario quel popolo, che in tali condizioni, nobilita il suo vivere precario.
Grazie Zara!! Ci vediamo all’assemblea, si! Un bacione!!!
Ciao, ho visto Il video del paese delle fate, mi è piaciuto molto. Complimenti. Ci vedremo per la mostra e per l’assemblea del’EBVM.Renata