Il somaro peregrino del ridente Sganapino, nel brucare l’insalata dal vicino concimata avvertì la propulsione, di un’ardente ebollizione per non so che vegetale digerito poco e male. Deflagrando con violenza, la potente flatulenza detonava da un poggiolo sollevandosi dal suolo, continuando a spetazzare fino all’orbita stellare. Atterrato sul relitto d’un satellite proscritto, su un detrito scompagnato nello spazio abbandonato fra le orbite perenni da chissà quanti decenni, l’asinello intimorito contemplava l’infinito mentre l’altro dalla sella rimirava la sua stella. Nel pensar: “Che godimento! l’armonia del firmamento, quanta pace ed armonia, che romantica poesia!”, rinculando sentì un botto tamponato dal di sotto: un satellite spione di non so quale nazione si schiantò sull’ammiraglia di lamiera e di ferraglia. “Ubriaco! Incosciente, chi t’ha dato la patente!” Dal veicolo spaziale inchiodato all’orbitale Pantalone inviperito contro l’altro s’è accanito, “Calmieratevi, eccellenza era mia la precedenza!”. un’accesa disputatio tra pirati dello spazio. Nel frattempo silenzioso l’asinello pensieroso rilasciava pagnottelle fluttuanti fra le stelle. Sganapino spaventato vede il traffico intasato gli pareva tale e quale a un ingorgo in tangenziale motorette, camioncini autotreni e carriolini biciclette, carrozzelle pure i pattini a rotelle! La galassia in movimento era tutto un giramento… domandando a voce bassa: “La corriera a che ora passa?”. Riflettendo sulle cose Pantalone gli rispose: “C’è da attendere un bel pezzo al recupero del mezzo, forse un paio di navette nel duemilaventisette”, tira fuori il tarocchino e propone a Sganapino un tresette e un centouno in attesa del raduno, e che sia la buona stella tric e trac la zirudella
Condividi nei Social
0Shares
Non vendo i tuoi dati personali. Non voglio sapere chi sei, ma cosa fai nel mio sito: mi interessa raggiungere un pubblico consapevole, non una massa acritica. Puoi goderti serenamente questi contenuti.