Pigmalione e lo Spiritismo in Luigi Capuana
In Ritratto d’ignota Luigi Capuana richiama il mito di Pigmalione e Galatea, lo scultore che si innamora della statua da lui creata, cui Venere infonde la viva. Entrambi i racconti condividono il tema dell’amore per una figura idealizzata e inanimata che assume caratteristiche di presenza reale, con una forte componente di desiderio, anche fisico.
Nel mito, Pigmalione scolpisce una donna perfetta, Galatea, e se ne innamora così intensamente da desiderare che prenda vita. Nel racconto di Capuana invece, la donna ritratta nel dipinto (non dal protagonista) rimane solo uno spirito, una presenza immateriale, che scompare quando il narratore è sul punto di accettare il suo amore. Il mito di Galatea aiuta a inquadrare il racconto di Capuana come una variazione moderna sul tema classico: il rapporto tra creatore e creazione, tra realtà e illusione, tra desiderio e impotenza.
La donna ignota nel ritratto diventa una sorta di Galatea immateriale, incarnazione dell’ideale artistico e dell’ispirazione, destinata a rimanere irraggiungibile. La dinamica
narrativa si fa metafora del processo creativo stesso, poiché sebbene il narratore non sia l’autore del dipinto che prende vita nella sua immaginazione, egli comunque si presenta come uno scrittore, uno che va in cerca di nuove idee per una novella. Il protagonista-scrittore proietta nel ritratto il proprio stesso blocco creativo.
La misteriosa donna del ritratto potrebbe incarnare quindi un ideale artistico, un conflitto tra vita creativa e relazionale. Nel racconto si ritrovano anche vaghi riferimenti al dibattito ottocentesco sulla psicometria – una pseudo scienza, che pretende di poter ricostruire la storia degli oggetti semplicemente al contatto con questi – intorno alla quale si speculava nelle società teosofiche. Capuana, attento alle nuove scoperte, potrebbe aver trasposto in letteratura gli esperimenti sui fenomeni medianici, la struttura della novella rivela un approccio paradossalmente ancora positivista, pur fondato su un pensiero pre-scientifico: pur narrando un evento occulto, pretende di inquadrarlo in un contesto controllato e misurabile. Tipico della pseudoscienza, confondere i livelli.