Le foglie morte. Fantascienza

Le foglie
morte

L’ospedale fantasma n.16

Romanzo di Federico Berti
FANTASCIENZA ITALIANA
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DA QUALCHE PARTE NEL LABIRINTO

Così eccomi prigioniero d’un castello sulle nuvole circondato da criminali, moribondi, alcolizzati. Le pareti sono invase dai murales come ruderi coperti dall’edera, nell’ampia camerata filari di giacigli sui quali si lamentano corpi sospesi tra vita e morte. Variopinte foglie percorrono l’aria, da lontano le scambieresti per farfalle che danzano al sole di primavera. Bisogna avere molta fantasia per pensare a una festa qui dentro. Sono accusato d’omicidio e il solo modo per indagare sulla mia innocenza è trovare un canale di comunicazione col mondo esterno. Secondo il procuratore avrei ucciso lo stesso uomo che ha progettato questo relitto d’ospedale senza medici né infermieri, sorvegliato da androidi e telecamere che sciamano nei corridoi. Vivendo qui ho fatto scoperte interessanti ma per ora non conducono fuori dal labirinto; sembra che l’assistente sociale responsabile del settore psichiatrico avesse fino a qualche tempo fa una relazione col fratello del professor Isacco Linguatorta, docente di robotica alla Normale di Pisa e stimato progettista, l’uomo che lanciò sul mercato le macchine per l’assistenza sanitaria agli infermi. La stessa cooperativa noleggia attrezzature alla protezione civile in caso di pronto intervento, nei sotterranei dell’ospedale si nasconde il pericoloso latitante che ha dato alle fiamme la pineta intorno all’istituto Alderico Barbacani. Coincidenze, naturalmente.

Il carcere è gestito da una società di capitali in collaborazione coll’Università di Bologna, un’equipe di studiosi e tecnici di laboratorio svolgono ricerche sul nostro comportamento per venderne i risultati a società di comunicazione, che a loro volta ne sperimentano le strategie sulla popolazione civile. È come se volessero trasformare il mondo intero in un teatro delle ombre, marionette d’un burattinaio senza testa. E’ la ragione per cui i dirigenti della Domoticart danno l’impressione d’assecondare ogni nostro desiderio, a che serve reprimere il dissenso quando puoi prevenirlo? Non è prudente condividere le mie impressioni, mi limito a osservare in silenzio quel che accade intorno studiando a mia volta una reazione congrua. Obiettivo primario è trovare l’assassino dell’architetto e ritornare in possesso dei miei diritti civili. Per riuscirvi dovrò neutralizzare la strategia del sonno.

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Nei primo tempi vagavo sperduto per le cento stanze dell’istituto osservandolo cambiare ogni giorno, la disposizione dei mobili, l’illuminazione, la stessa architettura; mi pareva insolita l’assenza del personale umano e tediosa l’onnipresenza delle telecamere, ognuno inseguiva i bisogni primari di sé stesso ma non teneva conto degli altri, eravamo personaggi d’un racconto fiabesco ubriachi delle proprie ossessioni. Quando mi sono accorto che l’amministrazione li teneva costantemente impegnati nella realizzazione di piccole opere senza una prospettiva a lungo termine, ho notato che i pazienti finivano col perdere l’intelligenza emotiva: è stato allora che ho iniziato a prendermi cura del bene comune, non nell’interesse mio ma nel loro, o meglio nel nostro. Da ciò l’ipotesi d’allestire un grande evento nel quale ciascuno potesse ricavarsi un ruolo a suo modo, quando le nevrosi personali vengono messe al servizio del consesso umano danno luogo a potenti deflagrazioni di creatività.

Ragiono a mente lucida, in questo luogo si alternano ai fornelli due cuochi in lacerante conflitto, basterebbe che trovassero un accordo tra loro e si aprissero al pubblico preparando in quantità pietanze adatte all’occasione. La musica di Paganini trascritta per chitarra elettrica da un morfinomane senza dignità, può rivelarsi una fenomenale attrazione per molti giovani in cerca di poeti senza tetto né legge. I numeri li abbiamo, l’edificio stesso con i suoi affreschi murali avrà per gli appassionati delle arti visive e dell’antropologia culturale quasi l’aspetto d’un santuario laico, fiumi di parole si scriveranno sulle deliranti figurazioni del falsario che non avendo tele a disposizione s’è messo a dipingere le pareti dell’ospedale. Le tre vecchie dovrebbero condurre a noi l’ambiente vicino ai preti, le persone indecise tra fede e superstizione ansiose di scoprire nuove mani che guariscono, ritratti che sudano, statue che piangono. Donna Flora ha letto le carte a personaggi influenti, imprenditori, magistrati, politicanti, non dubito che saprà conquistarne la simpatia. C’è tutto quel che serve. L’imperatrice dei ragni provvederà a riordinare i testi della biblioteca, basterà spiegarle come funziona uno schedario informatizzato per autori, titoli, anno di edizione, case editrici e parole chiave. Compilerà lei stessa i turni dei volontari. Sarà un evento memorabile, se ne parlerà per decenni.

Non moriranno soli

La grande camerata brulica di morti viventi. Sono gli ammalati senza speranza, quelli che si rivoltano a stento fra le coperte bagnate e maleodoranti. Non moriranno soli. Dalle imposte filtra il vento d’autunno, uno spettacolo straziante. Cade il sole dietro le montagne, un’esplosione di colori insanguina la tela del cielo mentre il fiato di questa povera gente, abbandonata a sé stessa, ansima chiedendo pietà all’angelo della morte, che non ha il coraggio di portarsela via. Rantolano in preda a terrificanti visioni. La mano che stringevo s’è appena rilassata, il polso ha cessato di battere e l’occhio immobile sta fissando l’infinita distanza del soffitto. Fra poco gli androidi verranno a certificare il decesso. Con due dita abbasso le palpebre alla salma inerte, coprendone il volto con un lenzuolo. E’ ora di cena, sgancio la gavetta dalla cintura e m’avvio al corridoio centrale.   (Continua)

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Laureato al Dams di Bologna con una tesi sulla narrazione, Federico Berti è dal 1994 cantastorie, artista di strada, uomo orchestra, romanziere, scrive libri e incide musica. “L’Ospedale Fantasma” è stato pubblicato per la prima volta a puntate su questo sito, stampato per la distribuzione in libreria è disponibile per la lettura in digitiale, EPUB |PDF. Scarica il romanzo

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La distopia tecnologica in un romanzo
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