Perché lo facciamo. L’arte di strada non è un brand, ognuno fa le sue scelte per motivi diversi. Street art activism.

Artista di strada violoncello

L’arte di strada
non è un ‘brand’.

Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti

Molteplici sono le istanze che portano un artista in piazza, non sempre è per scelta. Vi sono purtroppo condizioni di povertà o di emarginazione, situazioni umanamente liminali, a volte problemi di alcolismo, tossicodipendenza, privazione della libertà, sfruttamento, violenze e intimidazioni. Non tutti sono artisti, non tutti lo fanno volentieri. L’ombra del racket è stata più volte denunciata a gran voce dalla stampa locale e nazionale, come si può verificare nella bibliografia di questo articolo.

Sono in tanti quelli non solo senza permesso, ma senza nemmeno un passaporto valido, quelli che non possono scegliere dove andarsene a dormire la notte. Ravenna, Trieste, Venezia, Roma, Torino, Milano, Bologna, Ferrara, il problema è di dominio pubblico. Non tutti lavorano in proprio. Ne parleremo più volte nel libro. Del pari vi sono artisti che vanno in strada solo raramente o per diletto, magari nell’intenzione di promuovere un nuovo spettacolo, mettersi alla prova o anche solo per pagarsi una vacanza estiva con gli amici. Altri sono veramente specializzati nel cappello e decisamente non rientrano nei canoni della povertà, altri ancora son passati nella categoria degli organizzatori, muovono finanziamenti da milioni di euro o nei casi limite sono loro stessi artisti famosi nel mondo dello spettacolo che si affacciano sulla strada molto raramente. Tante anime insomma compongono un mosaico all’interno del quale difficilmente riescono a confrontarsi tra loro con serenità, come dimostra la varietà dei punti di vista e il tono della discussione che traspare nei… (Continua a leggere)

Tratto da F. Berti
Gli artisti di strada non sono mendicanti

Newsletter

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi