Podcast libri. Il viaggio tra evasione e volontà di potenza.

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I tre romanzi più
venduti su Amazon

Cosa li accomuna
Articolo di Federico Berti

Paolo Cognetti, Le otto montagne

Prendiamo la classifica dei libri più venduti in Italia su Amazon alla data di oggi e scomponiamola nei suoi minimi termini, tenendo presente che la nostra fonte primaria non è il libro in sé ma il racconto che ne viene fatto dal venditore, il quale ha tutto l’interesse a mediare tra l’immagine che ne vorrebbero dare l’editore o lo scrittore, e quella che ritiene possa interessare un possibile cliente, cioè il lettore. E’ dunque il racconto di un racconto, pensato per venderne l’idea; considerando che il negozio virtuale è gestito fondamentalmente da una serie di algoritmi che lavorano sull’analisi delle abitudini di milioni di persone, questo racconto può restituire l’immagine dei simboli ricorrenti nelle proposte di lettura offerte dall’immensa vetrina in cui si trovano esposti quei libri e ciò costituisce senza dubbio un problema di grande interesse non solo per lo scrittore, ma per lo stesso lettore.

Il primo titolo che prenderemo in esame è il premio Strega di Paolo Cognetti, Le otto montagne, dove si racconta di una famiglia borghese che trascorre le vacanze per molti anni in un paese alle pendici del Monte Rosa; la madre del protagonista è una donna che lavora per un consultorio in periferia, suo marito un chimico, il figlio un giovane urbano solitario e scontroso, un’anima inquieta. Due scenari si contrappongono nella vita del ragazzo, quello metropolitano nei suoi aspetti negativi di alienazione e artificio, e quello dell’alta montagna, delle passeggiate nella natura e della vita in provincia. Riportiamo i simboli minimali o come direbbe Locke, le idee semplici, sull’albero della memoria, disposto per comodità in orizzontale.



Ai due estremi dell’albero troviamo gli scenari e le tappe intermedie che li separano, il torrente indicato come linea d’un confine ideale, tra la città coni suoi grandi palazzi e la montagna con le sue pecore al pascolo; i due adulti, cioè la madre e il padre del protagonista, reagiscono al nuovo ambiente praticando l’escursionismo, il giovane intrattenendo un’amicizia che diventerà il filo conduttore del racconto. Natura, cultura. La scuola dei libri e quella delle bestie. Luogo comune lo sappiamo bene, poiché la vita in montagna è cambiata considerevolmente rispetto al secolo scorso, i giovani montanari sono istruiti come e a volte più di quelli cittadini, le case non sono più fredde e inospitali, lo stereotipo del ‘buon selvaggio’ è soltanto l’eco di un mito borghese che stride con la realtà contemporanea dove il problema è semmai se abbonarsi a Skype o Fibra. Non solo ma vista dagli occhi di un residente ai piedi del Monte Rosa, la figura dell’escursionista urbano è osservata con un misto di riconoscenza (per chi si occupa della promozione turistica) ma anche diffidenza, per chi è chiamato poi a recuperare qualche imprudente smarritosi chissà dove fuori dagli itinerari tracciati, o a recuperare i corpi di quelli che pagano la loro incoscienza con la vita. La montagna tradisce chi non la rispetta. Questo elemento è del tutto assente nell’immagine di mercato offerta dal rivenditore. Ma andiamo avanti e vediamo i temi ricorrenti nel secondo e nel primo in classifica tra i più venduti di questo mese.

Ferdinando Gamboa, L’ultima cripta

Il secondo libro che andremo a scoprire è L’ultima cripta, di Fernando Gamboa, di cui veniamo subito a sapere che ha venduto 400.000 copie in tutto il mondo, protagonista un sommozzatore di mestiere e ‘giramondo’ per vocazione. L’innesco narrativo è dato dal ritrovamento di una misteriosa campana rimasta sepolta chissà quando in una barriera corallina al largo delle coste dell’Honduras, un manufatto che in base ai testi di storia medievale non dovrebbe trovarsi là, a meno di non rivedere tutto quello che sappiamo sull’America precolombiana. Con l’aiuto di un medievista e un’archeologa (dal nome non casuale di Cassandra) ha inizio una ricerca che porta i tre personaggi tra Spagna, Africa e America Centrale, per scoprire che qualcuno aveva raggiunto le coste americane molto prima di Cristoforo Colombo e vi aveva nascosto un terribile segreto: così raccontata, la vicenda sembra un classico del complottismo letterario, nel quale si postula l’esistenza di una cospirazione intellettuale per nascondere una verità che l’eroica e titanica intelligenza del superuomo, dal nome non casuale di Ulisse, riporterà alla conoscenza.



Nell’albero della memoria stavolta abbiamo rappresentato il protagonista a sinistra col simbolo dell’asteroide Ulisse e l’archeologa con quello dell’asteroide Cassandra, in riferimento ai rispettivi nomi dei personaggi che rimandano a noti eroi della mitologia, il primo sintetizza l’immagine romantica del marinaio desideroso di conoscere il mondo, la seconda il dono incompreso della preveggenza. La triade dei cognomi si chiude sul medievista Castillo qui rappresentato come un castello, per l’appunto. Altro nome non casuale, dal momento che la campana ritrovata nella barriera corallina, ha tutta l’aria di provenire da un tempio religioso cristiano precedente lo sbarco delle caravelle dall’Europa. Tre personaggi insomma, che insieme formano il corpus ermetico del Trismegisto dove naturalmente è il sommozzatore, non lo storico o l’archeologa, protagonista della vicenda, il maitre a pensier. Avevamo incontrato un paradosso simile a questo nel parlare di un cartografo e uno speleologo a guida di un’equipe impegnata realmente sul territorio italiano nell’identificare la grotta di Torre Paola nelle cave grotte di Circe di cui si parla nell’Odissea: anche in quel caso vero protagonista della ricerca sembrava essere l’esploratore, non il sapiente. Artù, non Merlino. Nel racconto del sommozzatore alle prese con una rivoluzione copernicana della storiografia, onestamente fatico a trovare una logica diversa da quella dell’opinionista che pretende di sapere tutto sui vaccini, figura dilagante e a giudicare dai risultati di questi tempi, pericolosa: così nel romanzo di Gamboa, a scoprire il mistero nascosto non sarà lo storico, opportunamente ridotto alla funzione narrativa dell’aiutante, ma l’uomo d’azione, il ricco sommozzatore sprezzante del pericolo.

All’altro capo dell’albero un libro aperto che rappresenta la storia da riscrivere, affiancata a sua volta dal simbolo dell’occulto, l’occhio di Dio che tutto vede, e quello dell’asteroide Prometeo, il titano che insegnò agli uomini il segreto del fuoco. Sono tutti segni accomunati dall’idea dell’uomo che supera sé stesso, con una sostanziale differenza: nel mito classico Ulisse, Cassandra e Prometeo, erano stati puniti dagli dèi per la loro hybris, presunzione del miscredente, volontà di potenza, lo stesso viaggio del navigatore dal multiforme ingegno era stato tutt’altro che una scelta volontaria: lo ricordiamo, Poesidone aveva punito i Greci scatenando contro di loro la tempesta, al rientro dal furore genocida che li aveva portati a incendiare la città di Troia, a lui sacra. Nel romanzo di Gamboa, o meglio nella sua presentazione su Amazon, avviene l’inverso: la trinità dei cercatori attraversa volontariamente il mondo, non per l’espiazione di una colpa, ma per la vanagloria della scoperta, per riscrivere la storia come il superuomo di Nietzsche che stacca a morsi la testa dell’Uroboros. In questa riscrittura, si scopre che non fu il marinaio genovese a scoprire il Nuovo Mondo. Ma guarda un po’.

Amabile Giusti, E’ un giorno bellissimo

Il terzo libro di cui parleremo, E’ un giorno bellissimo, di Amabile Giusti. Malgrado l’autrice porti un nome italiano, il suo romanzo ha come protagonista una ragazza di buona famiglia americana, la bionda diciottenne Grace Gilmore dai genitori più che benestanti e un giovane promettente fidanzato desideroso di sposarla, un ‘buon partito’ non scelto da lei. Nell’estate prima di iscriversi all’università Grace decide di partire per un viaggio ‘on the road’ negli States, eco lontana della strada di Kerouac, Bucowsky e London ma con un po’ più di soldi in tasca, meno sostanze in corpo e uno scenario anche storico e politico assai diverso. La bella diciottenne incontra il meticcio latino e asiatico Channing, bellissimo e dal fisico mozzafiato, irriverente ma gentile, da quel momento in poi i destini dei due protagonisti s’intersecano più volte lungo le strade del sogno americano, compresa la famosa Route 66 cantata da Bob Dylan a sottolineare il riconosciuto debito culturale dell’autrice verso la letteratura beat. La presentazione del romanzo su Amazon sembra concentrata sulle riflessioni di Grace in merito al proprio ruolo nel mondo, alle scelte di vita, come giovane donna insoddisfatta del destino che la società stessa ha scelto per lei. Il rivenditore avverte che questo moderno Adone in realtà nasconde un segreto inconfessabile, terribile. Non sappiamo come finirà il racconto e non abbiamo dunque idea di quel che l’autrice abbia voluto dire con la sua storia, quel a noi qui interessa è solo come si presenta al pubblico, quali i simboli messi in campo e in che relazione questi siano stati posti l’uno con l’altro.



Nel racconto del libro così come Amazon lo propone, abbiamo l’educazione sentimentale di una giovane donna che dalla generica condizione di ‘femmina’ succube dei ruoli imposti da una società in cui si vuol mettere al centro d’ogni cosa l’unità della famiglia, i valori del successo, del benessere, la posizione implicitamente subordinata della moglie rispetto al marito, prende coscienza di sé stessa e diventa donna. Questo cambiamento interiore avviene nel corso d’un lungo viaggio in cui Grace rivive sulla propria pelle il mito di Amore e Psiche. Non sappiamo in che direzione la porterà questa maturazione interiore e la crisi che ne consegue, se finirà col prendere strade diverse, in contrapposizione con la famiglia, o se sceglierà di rientrare nei ruoli che aveva abbandonato, pur con una diversa consapevolezza.

Temi e simboli ricorrenti.

Nel complesso i tre romanzi in questo momento in testa alla classifica dei più venduti su Amazon in Italia, sono accomunati da un’idea che li attraversa tutti, quella del viaggio inteso come spostamento fisico attraverso il tempo e lo spazio, un’esperienza di smarrimento che offre ai protagonisti l’occasione di un percorso iniziatico. Nel primo caso la contrapposizione tra città e provincia, metropoli e natura, ricca borghesia e mito del ‘buon selvaggio’. Nel secondo la peregrinazione di Ulisse, l’Odissea avventurosa, la ricerca di un ‘Graal’ sommerso in una barriera corallina. Nel terzo un viaggio sentimentale alla scoperta di sé stessi, la rottura di uno schema imposto dalle convenzioni sociali e la ribellione al modello di donna dominante. In tutti e tre i casi colpisce l’identificazione dei protagonisti con la ricca borghesia, le classi benestanti. Nel racconto che presenta questi libri a un possibile acquirente, sono assenti le tematiche di classe, la povertà, l’indigenza, lo sfruttamento, l’oppressione dei popoli: quella reale e attuale, non quella dei conquistadores che possiamo risolvere con un consolatorio ‘mea culpa’. L’eroe del racconto non è mai il figlio di un minatore costretto a estrarre il Coltan nelle miniere africane, o un giovane Mapuche braccato dai sicari che difendono gli allevamenti intensivi di Benetton nell’Araucania Argentina, o una donna in armi contro i Foreign Fighters in Siria. Tutto questo è assente dal quadro simbolico nei tre romanzi in questo momento più venduti su Amazon.

La mancanza di temi controversi può voler dire molte cose, che gli autori di successo non si pongano il problema di classe, o che il problema di classe non interessi la maggior parte dei lettori, o che il mercato stesso tenda a oscurare quelli che evidentemente considera problemi ‘scomodi’, o forse un misto di tutte e tre le cose: il figlio del minatore africano non ha accesso a quelle risorse non solo culturali, ma anche economiche, che potrebbero fare di lui un romanziere, e quando ciò avviene, il mondo dell’editoria manifesta un’inquietante sordità alle sue storie, che passano inesorabilmente in secondo piano; si possono pubblicare senz’altro, per il piacere di qualche minoranza che pure ha soldi da spendere, ma non viene promosso dall’algoritmo del punto vendita, che piuttosto asseconda sempre e solo un criterio, quello della commerciabilità. L’analisi del quadro simbolico attraverso il diagramma dell’albero, ha consentito a noi di visualizzare in modo più chiaro quello schema, isolarlo, riconoscerlo. Sta a noi eventualmente, riprenderlo e invertirlo di segno, ma questo è un problema successivo.

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