Satira, poesia. Storie di animali. “Gli Uccelli”. Lo stormo deve stare unito.

Gli Uccelli

Favola, poesia
Storie di animali

di Federico Berti

Nel ciel d’autunno se n’andò strillando
uno stormo d’uccelli spaventato
dal morbo che lo stava decimando.
Più d’uno tra di lor s’era ammalato,
del male malamente contagioso
senza ricever l’ultimo commiato.
Unanime lo stormo, scrupoloso,
aveva preso una risoluzione:
migrar dal luogo infesto e paludoso.
Ma al mondo non essendovi nazione
immune dall’immonda pestilenza,
non si conobbe porto, né stazione.
Allor vi fu chi perse la pazienza
e disse agli altri: “Siamo in buone mani?
Chi guida il branco, ne possiede scienza?”
Nel dir così additava i più lontani
gettando il seme della dissidenza
mettendo in dubbio il senno degli anziani.
Così per l’impunita negligenza
d’un polemista vano e scellerato
si perse ogni armonia nella movenza.
Contro di lui più d’un s’è rivoltato:
“Ti sembra forse valido il momento
di fare parlamento, o scellerato?
Se il branco incorre in un sbandamento
col batter d’ali tuo disordinato
tu stesso preda finirai del vento!”
L’impertinente allor virando a lato
per causa della mala convinzione
lasciò lo stormo offeso e contrariato.
Ma cara gli costò l’ostinazione:
prima di sera, cadde impallinato
da un bracconier nella vegetazione.

Favole, poesie
Storie di animali

Prima il
nemico comune

Stato di emergenza, complottismo e
disinformazione

La favola che abbiamo appena ascoltato parla di un uccellino che voleva dividere lo stormo mettendo gli uni contro gli altri e screditando le parole degli anziani. Questa storia ha un riscontro nella vita reale e nella cronaca di questi giorni drammatici per il nostro paese. Ne parliamo in questo articolo.

Vi sono alcuni casi in cui per garantire ai cittadini l’incolumità è indispensabile, prevista dalla costituzione, una temporanea limitazione della libertà. Un provvedimento sottoposto a norme di diritto internazionale, per evitar il rischio di deriva autoritaria. In altre parole lo stato di emergenza dichiarato in italia fino al prossimo luglio, è un provvedimento, o meglio uno ‘statuto giuridico’, ndispensabile in caso di calamità naturale, durante periodi di disordini civili, conflitto armato, dichiarazione di guerra e come nel nostro caso, contagio pandemico. Nella risoluzione di uno stato di emergenza non è possibile agire ciascuno per conto suo, l’autogestione dev’essere temporaneamente sospesa perché tutti gli sforzi devono concorrere verso la soluzione del pericolo comune. Non è il momento di avere incertezze, ora servono provvedimenti immediati e come si dice in questi casi, chi non fa non falla.

In particolar modo mi è stato segnalato da un ascoltatore il caso di Stefano Montanari, direttore del laboratorio Nanodiagnostics a Spilamberto nel modenese, il quale avrebbe dichiarato pubblicamente che il Coronavirus si posa considerare un virus ‘ingegnerizzato’, ovvero prodotto in laboratorio, dalle stesse case farmaceutiche, nella prospettiva di arricchirsi poi con la vendita del vaccino. Un’affermazione tanto grave richiederebbe, per essere credibile, quanto meno una denuncia scritta alle autorità competenti, allegando prove sensibili e documentate di questo che, se confermato, andrebbe a configurarsi come un crimine contro l’umanità. Non essendovi tuttavia né la prima, ovvero la denuncia, né le seconde, ovvero una documentazione completa a carico degli accusati, ma solo interviste ai media di massa e nei social networks, impiegati in questo caso per scatenare un caso politico senza prima affrontare quello giuridico, l’associazione ‘Patto Trasversale per la Scienza’ ha reagito denunciando Montanari per diffamazione, come si legge nell’articolo di Repubblica citato in rassegna stampa.

Il testo della denuncia:

“Alla luce di queste affermazioni e di molte altre con stessi toni e contenuti, ampiamente diffuse sui social e dal canale Byoblu, e visti anche l’appeal e la credibilità di cui lo stesso Montanari gode per le sue tesi anti-vacciniste – rimarca il Pts – chiediamo all’Autorità giudiziaria di accertare se sussistano i presupposti di illeciti penali in questi video ed in particolare l’ipotesi di pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose, atte a turbare l’ordine pubblico (Articolo 656 del Codice Penale). “La voce di Montanari, oltre a generare confusione e disinformazione tra i cittadini, andando nella direzione contraria a quella indicata dalle Istituzioni sanitarie nazionali ed internazionali, oltre ad essere priva di ogni fondamento scientifico, può portare a comportamenti illegali e pericolosi da parte dei cittadini, spinti ad uscire di casa o sottovalutare la pandemia. Le affermazioni di Montanari assumono ancora maggior gravità poiché si tratta di un farmacologo e di un divulgatore scientifico considerato autorevole da parte della popolazione”.

Cit. in ‘La Repubblica’, 25 Marzo 2018. Coronavirus, scienziati italiani denunciano guru online complottista.

Cfr. Maurizio Blondet, Chiesto alla Procura l’oscuramento di ByoBlu. Qui si può leggere il testo integrale dell’esposto contro Stefano Montanari


Non è la prima volta che Stefano Montanari si trova al centro delle attenzioni da parte della magistratura, esattamente due anni fa la Guardia di Finanza è entrata nel suo laboratorio a Spilamberto, sequestrando i computers e trattenendoli temporaneamente per indagini in merito delle quali non è stata mai rilasciata alcuna dichiarazione pubblica. Sulla base delle loro ipotesi, contenute in uno ‘studio’ di Antonietta Gatti più volte ricusato dalla comunità scientifica internazionale, era partita nel 2018 dal Codacons, l’associazione dei consumatori, una denuncia alla Procura di Catania nei confronti del Ministero della Salute, con l’accusa niente meno che di omicidio colposo, commercio e somministrazione di vaccini scaduti. Pochi mesi prima lo stesso Codacons aveva presentato un’altra denunciato il Ministro della Salute Lorenzin per abuso d’ufficio, omesso controllo e favoreggiamento delle case farmaceutiche. La famosa polemica contro i vaccini che infiammò due anni fa le pagine dei giornali, portando i genitori dei babini a incatenarsi fuori dalle scuole. L’Aifa, Associazione del Farmaco, ha smentito le affermazioni contenute nella denuncia rilevando non solo che i tredici decessi in essa citati erano avvenuti nel mondo e non in Italia, ma specificando che non vi si poteva riscontrare alcun legame comprovato con la somministrazione dei vaccini. L’inchiesta dunque si è risolta con una contro-denuncia da parte del Ministero della Salute contro il Codacons per il reato di procurato allarme, in quanto “Le affermazioni del Codacons risultano destituite di ogni fondamento e volutamente dirette a creare panico tra la popolazione”.

L’associazione dei consumatori aveva citato come autori della ricerca sulla relazione tra vaccini e decessi la ricercatrice del Cnr Antonietta M. Gatti e il farmacologo Stefano Montanari, ma il Centro Nazionale di Ricerca è intervenuto smentendo qualsiasi relazione con l’autrice dello studio, spiegando che effettivamente si, la dottoressa era stata associata per un breve periodo al Cnr per un progetto di ricerca sulle piante (non sui vaccini), peraltro in cambio della possibilità di usare in comodato un microscopio elettronico di cui lei disponeva all’università di Modena, ma la collaborazione con l’istituto si era interrotta da un paio d’anni. Qui ci sarebbero gli estremi per un’altra denuncia penale, stavolta per millantato credito, ma a quel punto il Codacons e la Nanodiagnostics hanno avuto l’intelligenza di fare un passo indietro, ammorbidendo la loro posizione iniziale. Inutile dire che questa parte del racconto non ha avuto nella stampa e nei social networks la stessa risonanza dello scandalo sollevato dalla polemica contro i vaccini e dalle iniziative Novax contro l’allora governo Renzi.

A quanto pare dunque, la recente posizione di Stefano Montanari rispetto alla pandemia del Coronavirus, trova continuità con un atteggiamento nei confronti della comunità scientifica in essere da molti anni, più volte oggetto d’indagine da parte della magistratura. Le recenti dichiarazioni sull’uso delle mascherine e dei guanti nel contenimento del contagio, le incitazioni a uscire da casa a prendere un po’ di sole (nonostante i decreti), sono evidentemente finalizzati a dividere un paese che si trova al momento in stato di pericolo, un particolare statuto giuridico nel quale ogni divisione interna può portare a gravi disordini. A questo proposito citiamo il caso del Veneto, che per non fermare la produzione industriale quand’era il momento, ha aggravato la propagazione del contagio. In conclusione diremo che Stefano Montanari e Antonietta Gatti, si stanno comportando come l’uccellino della nostra favola, che nel momento della crisi tentava di dividere lo stormo, mettendone a rischio l’incolumità. Per questo motivo è partita la nuova denuncia e si sta aprendo l’ennesima inchiesta dal ‘Patto Traversale per la Scienza’ a carico di questi ricercatori che, per quanto ne sappiamo, finora hanno solo manifestato un’abilità non trascurabile nel reperire fondi, strumenti, attrezzature, nel sapersi coltivare una ‘community’ fedele e attiva, a difesa di ipotesi che però finoad ora non hanno trovato, questo va ricordato, alcun riscontro documentario, nessuna prova scientifica e dunque rimangono al livello dell’illazione, della diffamazione consapevole, dell’agitazione sociale, del procurato allarme. Tutte cose di cui l’Italia in questo momento non ha davvero bisogno.

Rassegna Stampa
Stato d’Emergenza

L’inchiesta sul caso Montanari-Gatti

‘La Repubblica’, 25 Marzo 2018. Coronavirus, scienziati italiani denunciano guru online complottista. Patto trasversale per la scienza (Pts) ha presentato alle Procure di Modena e Ancona un esposto penale contro il farmacologo Stefano Montanari, noto per le sue posizioni no vax, per affermazioni sulla diffusione del Sars-CoV-2 e della malattia Covid-19 secondo le quali l’epidemia sarebbe un’invenzione per arricchire i produttori di vaccini

Parlaveneto, ‘Vicenza Più 12 Marzo 2020, Coronavirus, fabbriche aperte: Rifondazione Comunista Veneto invoca lo sciopero generale, «Il governo Conte, succube delle pressioni di Confindustria, non ha il coraggio di fare la cosa più sensata in questo momento: ridurre al minimo indispensabile le attività produttive e dei servizi garantendo i redditi di tutte/i. Se si vuole veramente fermare il contagio si fa così, tutto il resto viene dopo. Questo hanno fatto in Cina nelle regioni colpite, così va fatto nel nostro paese. Se il governo insiste in questa posizione, non riesce cioè a liberarsi dai condizionamenti di Confindustria, non c’è che una strada: i sindacati proclamino lo SCIOPERO GENERALE – conclude la nota – . Il lavoro si difende così»

Libra, 5 Marzo 2020, Montanari: non temete il virus, quello che vi dicono è falso, intervista rilasciata a Roberta Doricchi sul coronavirus, ripresa da Massimo Mazzucco sul blog “Luogo Comune“.

Cfr. Maurizio Blondet, Chiesto alla Procura l’oscuramento di ByoBlu. Qui si può leggere il testo integrale dell’esposto contro Stefano Montanari


Redazione ‘Next Quotidian’, 22 Febbraio 2018, La Guardia di Finanza nel laboratorio di Antonietta Gatti e Stefano Montanari

27 Settembre 2009, Microscopio Grillo: l’inchiesta completa della giornalista Valeria Rossi

Dizionario enciclopedico Treccani, ‘Stato d’emergenza’. Sull’esempio dell’ingl. emergency, particolare condizione di cose, momento critico, che richiede un intervento immediato, soprattutto nella locuzione stato di emergenza (espressione peraltro priva di un preciso significato giuridico nell’ordinamento italiano, che, in situazioni di tal genere, prevede invece lo stato di pericolo pubblico).

‘Next Quotidiano’, 22 Febbraio 2018, La Guardia di Finanza nel laboratorio di Antonietta Gatti e Stefano Montanari. Computer sequestrati nei laboratori di Nanodiagnostic. Il laboratorio si trova in via Enrico Fermi a Spilamberto in provincia di Modena.

Montanari, laureato in farmacia, è direttore scientifico di Nanodiagnostics. Antonietta Gatti è un fisico e bioingegnere. La seconda aveva effettuato uno studio sui vaccini più volte smentito dalla comunità scientifica. Entrambi erano invitati all’ormai famigerato convegno dell’Ordine dei Biologi sui vaccini. I due erano tra i ricercatori citati dal Codacons  nell’esposto-denuncia per “omicidio colposo, commercio e somministrazione di medicinali guasti”, in cui si citavano 13 casi di bambini morti in relazione ai vaccini, a cui il ministero della Sanità aveva risposto con una querela per procurato allarme. Nel giugno 2017 i NAS di Parma si erano presentati nel laboratorio di Montanari e Gatti per visionare le analisi sui vaccini esavalenti e sul Gardasil nell’ambito di una inchiesta della procura di Torino. Nel luglio scorso invece Montanari aveva scritto sul suo profilo Facebook che Roberto Burioni aveva scritto all’Ordine dei Medici di Pesaro una lettera per bloccare una ricerca sui vaccini. Una informazione falsa per la quale Burioni aveva minacciato querele e per la quale in seguito Montanari si era scusato.  Il 22 marzo 2018, come ci ha fatto gentilmente sapere il dottor Montanari nei commenti, il Tribunale del Riesame ha dissequestrato i computer e il materiale informatico:

T.U. Leggi di pubblica sicurezza. Lo stato di Pericolo pubblico

(art. 219 T.U. 1926).

Nel caso di pericolo di disordini il Ministro dell’interno con l’assenso del Capo del Governo, ora, denominato Presidente del Consiglio dei Ministri, o i Prefetti, per delegazione, possono dichiarare, con decreto, lo stato di pericolo pubblico.

(art. 220 T.U. 1926).

Durante lo stato di pericolo pubblico il Prefetto può ordinare l’arresto o la detenzione di qualsiasi persona, qualora ciò ritenga necessario per ristabilire o per conservare l’ordine pubblico.

(art. 221 T.U. 1926).

Oltre quanto è disposto dall’art. 2, qualora la dichiarazione di pericolo pubblico si estenda all’intero territorio del regno, il Ministro dell’interno può emanare ordinanze, anche in deroga alle leggi vigenti, sulle materie che abbiano comunque attinenza all’ordine pubblico o alla sicurezza pubblica. I contravventori alle ordinanze predette sono puniti con l’arresto non inferiore a un anno, salvo le maggiori pene stabilite dalle leggi. La disposizione precedente si applica anche a coloro che contravvengono alle ordinanze del Prefetto emesse durante lo stato di dichiarato pericolo pubblico, in forza dei poteri che gli sono conferiti dall’art. 2.

(art. 222 T.U. 1926).

Qualora sia necessario affidare all’autorità militare la tutela dell’ordine pubblico, il Ministro dell’interno, con l’assenso del Capo del Governo, o i Prefetti, per delegazione, possono dichiarare, con decreto, lo stato di guerra. Sono applicabili, in tal caso, le disposizioni degli articoli precedenti. La facoltà di emanare ordinanze spetta all’autorità che ha il comando delle forze militari.
I contravventori sono puniti a termini del primo capoverso dell’articolo precedente.

Sulla dichiarazione dello stato di guerra, vedi l’art. 11, allegato A, R.D. 8 luglio 1938, n. 1415, con il quale sono state approvate la legge di guerra e la legge di neutralità contenute rispettivamente negli allegati A e B uniti al regio decreto sopra indicato. La legge di guerra e quella di neutralità, pur essendo sempre perfettamente vigenti, possono essere applicate solo, conseguentemente ad un provvedimento che lo ordini, nei modi, limiti, anche territoriali, e casi indicati nel provvedimento medesimo. Vedi, al riguardo, artt. 1-11 del sopra indicato regio decreto di approvazione della legge di guerra e della legge di neutralità.

(art. 223 T.U. 1926).

Durante il dichiarato stato di guerra le autorità civili continuano a funzionare per tutto quanto non si riferisce all’ordine pubblico. Per ciò che riguarda l’ordine pubblico le autorità civili esercitano quei poteri che l’autorità militare ritiene di delegare ad esse. Durante il dichiarato stato di guerra sono giudicate dai Tribunali militari le persone imputate di delitti contro la personalità dello Stato previsti nel titolo primo del libro secondo del codice penale. Gli imputati di delitti contro l’ordine pubblico, la pubblica amministrazione, le persone e il patrimonio sono giudicati dall’Autorità giudiziaria ordinaria.

Newsletter

Add a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi