Diversifica il tempo che investi. Moltiplica i panieri

Ci sono giorni in cui mi chiedo se le piattaforme digitali siano davvero nostre alleate o, piuttosto, entità ambigue che ci offrono una visibilità effimera, in cambio di un prezzo sempre più alto. All’inizio sembrano offrirti il Bengodi: un pubblico vasto, strumenti per monetizzare e opportunità di scalare il tuo progetto. Man mano si presenta il rovescio della medaglia, cui molti non pensano finché non si ritrovano da un giorno all’altro con le spalle al muro.
Le policy di ogni piattaforma a volte vengono messe in pratica in modo palesemente arbitrario da algoritmi tutt’altro che intelligenti, con risultati surreali. Hai mai sentito di quello che si è trovato penalizzato se non addirittura demonetizzato, da un sistema che aveva frainteso un articolo, o anche solo un’immagine di anteprima? Queste storie non sono rare e dimostrano quanto sia fragile affidarsi completamente a un’unica piattaforma, soprattutto se questa detiene quasi tutto il potere decisionale comportandosi con i suoi collaboratori in modo autoreferenziale e unilaterale. Mai mettere tutte le uova nello stesso paniere, o rovesciato quello la frittata è fatta!
Immagina di aver investito anni nella crescita di un canale: hai curato ogni episodio nei minimi dettagli, studiato i trend e costruito buone relazioni con un pubblico che ti segue. Poi un bel giorno ti arriva la notifica di sospensione, non importa se è un errore o un malinteso: il danno è fatto. Tutti quegli anni di lavoro in pochi secondi li hai persi, magari sono cambiate le policy in modo retroattivo e ti ritrovi tutta una sere di materiali cancellati, censurati, demonetizzati, quando non tutto il canale flaggato.
Purtroppo lo scenario non è ipotetico, cose di questo tipo capitano più spesso di quanto non pensi. Ogni piattaforma ha le sue regole, i suoi algoritmi capricciosi, le sue logiche talvolta incomprensibili: ecco perché ho iniziato a riflettere su quanto sia importante non dipendere interamente da un’unica fonte di visibilità. Devi sempre avere un “piano B” . Diversificare non significa seminare profili ovunque sperando che prima o poi qualcosa funzioni, ma pianificare dove vuoi essere presente e come vuoi presentarti: ogni piattaforma ha una sua identità, un suo pubblico e un modo specifico di interagire con i contenuti.
C’è un altro aspetto che spesso viene trascurato: la posizione da cui affronti una trattativa nel tuo campo. Quando hai diverse opzioni professionali, puoi negoziare meglio con le singole realtà, se una decide di imporre condizioni sfavorevoli, fai sempre in tempo a spostare parte del tuo focus altrove. Questo non significa abbandonare completamente la piattaforma, ma ridurre la tua dipendenza da essa dando un messaggio chiaro all’admin. E credimi, c’è una bella differenza.
Ovviamente non possiamo essere presenti dappertutto: spalmarsi su troppe piattaforme può portare a una dispersione delle energie e a una diminuzione della qualità. Devi scegliere con cura dove vuoi investire il tuo tempo e le tue risorse: concentrati su un numero limitato di piattaforme, quelle che senti più vicine al tuo stile e ai tuoi obiettivi. Poi, man mano che cresci, puoi espanderti.
Il mondo digitale è in continua evoluzione, e nessuno può prevedere con certezza cosa accadrà domani, le piattaforme che oggi dominano il mercato potrebbero essere sostituite da nuove realtà e le regole del gioco cambiare da un giorno all’altro. In questo contesto, sempre incerto, la diversificazione protegge il tuo lavoro e massimizza le opportunità.
Costruire un ecosistema integrato non solo ti rende meno vulnerabile alle decisioni arbitrarie dei singoli attori, ma ti permette anche di amplificare il messaggio. Ricorda: il tuo valore come autore non dovrebbe mai dipendere da una singola piattaforma, ma piuttosto dalla tua capacità di selezionare un pubblico scelto.
Quindi, sebbene sia generalmente una buona abitudine semplificare dove possibile, nel caso dell’editoria digitale è consigliabile diversificare strategicamente, per garantire resilienza e crescita nel lungo termine.