Bologna Verde. L’opportunità che rischiamo di perdere

Foto Ansa. Blitz ambientalisti, a Bologna colorato il canale del Reno

Un investimento di 20 milioni di euro per una città più verde e sostenibile. L’amministrazione Lepore ha lanciato un progetto ambizioso che rappresenta una svolta storica nella gestione urbanistica della nostra città. Per la prima volta a Bologna, viene implementato un sistema strutturato di progettazione partecipata che coinvolge cittadini, associazioni e comitati fin dalle prime fasi di pianificazione delle opere pubbliche.

Attraverso laboratori di ascolto, incontri pubblici e piattaforme digitali, ogni cittadino può contribuire attivamente alle decisioni che riguardano il futuro verde della città. Questo approccio metodologico rappresenta un’innovazione significativa nel rapporto tra amministrazione pubblica e comunità locale. Tuttavia, all’atto pratico solo una minima parte della popolazione partecipa a questi processi deliberativi: la maggioranza dei cittadini non si presenta agli incontri, non utilizza le piattaforme online e non si informa sui progetti in corso; questa astensione genera un circolo vizioso dannoso per la democrazia partecipativa.

Quando iniziano i lavori o vengono implementate le decisioni, solo allora la gente si ricorda che esiste un bene comune, si scatenano le proteste disinformanti e le critiche disinformate da parte di coloro che non hanno partecipato alla fase progettuale: questi cittadini, non avendo contribuito al processo decisionale, percepiscono gli interventi come imposizioni non trasparenti, generando conflitti evitabili e ritardi nell’attuazione dei progetti. Molti di quelli che protestano, per loro stessa ammissione, non hanno mai letto nemmeno il progetto completo contro cui manifestano.

Cerchiamo di fare chiarezza a riguardo, una volta per tutte: “Bologna Verde” si distingue nettamente dalle politiche urbanistiche delle amministrazioni di centrodestra, che privilegiano la cementificazione e il consumo di suolo senza coinvolgimento cittadino. L’amministrazione attuale punta invece su crescita sostenibile, tutela ambientale e partecipazione democratica. Leggendo sul sito del Comune, oltre al meccanismo del coinvolgimento dal basso, il progetto prevede una reale decementificazione di vaste aree, una riforestazione, una revisione del bacino idrogeologico, una riforma radicale dei trasporti, tutti progetti per i quali l’Amministrazione è roiuscita ad attrarre investimenti da fuori, intercettando finanziamenti, bandi, capitali.

Certo si può sempre migliorare, l’amministrazione perfetta non esiste, ma c’è una bella differenza nei modi e nelle procedure tra quelli che si sporcano le mani del sangue e del petrolio favorendo sempre e comunque la cementificazione, decidendo sempre tutto a priori senza consultare la cittadinanza, lasciando camp aperto a corruzione e ‘pizzini’ da malavita, rispetto a quelli che se non altro il tentativo di opporsi all’ecocidio lo fanno, dando alla cittadinanza un’opportunità di mettersi in gioco. Non gettiamo via questa opportunità, mobilitiamoci prima che le opere vengano realizzate, partecipiamo ai consigli comunali, che sono aperti al pubblico, sempre.

Partecipare ai processi di progettazione comune significa esercitare un diritto democratico fondamentale e contribuire alla costruzione di una città più vivibile: chi sceglie di autoescludersi, vuoi per sfiducia nelle istituzioni, vuoi per disinformazione, rinuncia anche alla possibilità di influenzare positivamente il proprio territorio e alimenta incomprensioni che potrebbero essere facilmente evitate.

Bologna Verde, non solo per i contenuti, ma anche per le modalità innovative di approccio alla gestione della cosa pubblica, è un’opportunità storica per la nostra città e l’Amministrazione di Matteo Lepore sta sperimentando un sistema di coinvolgimento diretto dell’associazionismo locale, che si colloca più a sinistra di qualsiasi altra amministrazione bolognese negli ultimi trent’anni. Non sprechiamola, questa opportunità: informiamoci, partecipiamo, costruiamo insieme il futuro sostenibile di #Bologna, invece di passar eil nostro tempo a protestare contro tutto e tutti, favorendo così una destra ecocida e autarchica.

Non sono un elettore del Partito Democratico, non lo sono mai stato. Voto per Sinistra, Ecologia e Libertà, lo chiarisco fin d’ora perché non mi si prenda per un tamburino dell’Amministrazione attuale: mi limito a osservare quel che accade e piacevolmente stupirmi della differenza enorme tra questa sinistra ‘moderata’, e le destre attualmente maggioritarie in Parlamento. Vorrei un po’ più di unità a sinistra, per fermare questa nube nera che diventa sempre più pericolosa e asfissiante. Il teatrino delle sinistre che sparano contro le sinistre vorrei non vederlo più. Uniti contro il nemico comune.

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