Asia Argento, uno sciacallaggio mediatico.

Asia Argento e la reazione dei media al Mee Too

Asia Argento
Sciacallaggio mediatico

Articolo di Federico Berti

Le accuse del giovane attore Jimmy Bennett rimettono in discussione le precedenti prese di posizione da parte di Asia Argento rispetto alle violenze del produttore Weinstein. Una discussione non priva di contraddizioni

Violenza di genere nei Mass-media

Ricordo lo scontro avvenuto fra Asia Argento e Vladimir Luxuria sulle denunce a Weinstein, quando s’invocava lo stato di diritto e la priorità delle indagini sulla gogna mediatica. Dov’è finita ora la presunzione d’innocenza? Ancora una volta la televisione e i mezzi di comunicazione di massa danno l’impressione di volersi sostituire alla magistratura. Per il mondo l’attrice è già colpevole, prima ancora che le notizie vengano sottoposte a verifica. 

L’aspetto più misero in tutta questa bolla mediatica è nel fatto che il giorno in cui Asia Argento denunciò le violenze di Weinstein accodandosi a tre colleghe d’oltreoceano e ispirando altre quaranta donne a togliersi lo stesso peso dalla coscienza, lei venne immediatamente bollata come un’opportunista, una poco di buono: cosa vuoi mai si diceva in quei giorni, voleva far carriera ed è andata a letto col produttore, che ci faceva da sola in una camera d’albergo a quell’ora di notte? Questi i commenti del gossip nei giorni in cui scoppiò il caso Weinstein, anche in quel caso le prime violenze denunciate risalivano a quando la vittima era diciassettenne. Ora che le parti sono invertite una domanda  mi nasce spontanea: perché a nessuno è venuto in mente, se si esclude questo articolo su Novella 2000, di muovere la stessa accusa di opportunismo al ragazzo? Perché nessun giornale ha riportato a commento che il giovanotto potesse voler fare carriera andando a letto con la regista, o che avesse voluto speculare sulla vicenda per farsi pubblicità?

La disparità dei pesi e delle misure con cui i mass-media stanno trattando le intercettazioni a carico di Asia Argento e di Jimmy Bennett è un’ulteriore esempio della più meschina violenza di genere e della superficialità con cui i lettori affrontano le pagine della cronaca: se la moglie va a letto con un altro è una puttana, se il marito va con un’altra… Cosa vuoi mai, è una scappatella! Questa la sottile infamia del caso Argento, il motivo che mi spinge a scrivere le brevi note che stai leggendo: non per intervenire a favore dell’uno o dell’altro, dal momento che non abbiamo gli strumenti per farlo e non vi è per ora nemmeno un caso giudiziario aperto, nemmeno indagini della polizia ma solo un polverone sollevato da un competitor del giornale che diede avvio allo scandalo Weinstein. Quel che mi sento di contestare non è la vicenda ma il basso profilo dei commenti e la meschinità del sistema mediatico, ma soprattutto l’imbecillità di noi lettori che continuiamo a brancolare nel buio sputando sentenze e lanciando pietre senza prima esserci chiesti: ma noi, siamo davvero senza peccato?


Asia Argento e il caso Jimmy Bennett

Trovo una desolante contraddizione sulla controversia tra Asia Argento e Jimmy Bennett e il relativo paragone con il caso Weinstein, non fosse altro che per la violenza seriale su più di 40 donne. Mi dispiace ma per quanto mi sforzi di equiparare le due storie, non riesco a sovrapporle senza che l’una svirgoli dall’altra. No, non è la stessa storia. Anche il materiale iconografico, le foto che ritraggono l’attrice con Weinstein e quelle che la ritraggono col giovane Bennett, non rimandano allo stesso tipo di situazione: le prime sono state catturate da professionisti in contesti aperti alla partecipazione di terzi, le seconde sono immagini private che gli stessi protagonisti della vicenda avrebbero preso a ricordo di un momento condiviso. 

Francamente no, non è la stessa storia. Il ragazzo aveva vent’anni di meno ma in tutta onestà nessuno venga a dirmi che la maturità sessuale d’un uomo arriva di colpo nel giorno del suo diciottesimo compleanno: la sola verità sotto i nostri occhi è che non vi sono denunce, né indagini aperte sul caso, vi è stata semmai una fuga di notizie avvenuta dopo l’esposizione dell’attrice al caso Weinstein. Nelle intercettazioni riportate dai giornali una donna parla con il suo amante d’un episodio descritto come il capriccio d’un ragazzino a un passo dalla maggiore età, per non parlare della causa civile che Bennett avrebbe intentato contro i suoi stessi genitori per lo stesso motivo, richiesta di denaro: solo questo dicono le intercettazioni, non altro. Per non parlare del presunto risarcimento che non risulta oltre tutto pagato dall’attrice, ma dal suo compagno per non essere coinvolto in una vicenda partita evidentemente come un siluro di ritorno, lo stesso uomo che morirà suicida poche settimane più tardi. In buona sostanza, di che stiamo parlando?


L’informazione è narrazione?


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