Avevo un prete innamorato di me

Avevo un prete
innamorato di me

Tratto da: F. Berti,
Gli Anziani Raccontano
Interviste in casa di riposo

Finché dan via del suo…

Mia nonna diceva che una suora del suo paese insegnava all’asilo e di nascosto andava col prete, un uomo tanto bello. Dicevano queste donnette, ma com’è andato a fare il prete! Poi la storia è venuta fuori, il clero l’ha mandati via. Una volta salendo per San Luca ne venivan giù due o tre verso Bologna, uno più bello dell’altro, allora mi scappò detto  guèrda un po’ qual bel prìt!, lui subito: “Vieni a trovarmi che ti faccio conoscere le mie bellezze!”. Ne avevo uno innamorato di me, avendo rifiutato suo fratello non poteva praticarmi, allora me ne fece di tutti i colori, scriveva lettere anonime a mio padre dicendo che frequentavo persone non sane, lui riconobbe la calligrafia e non gli credette; lo prese da parte, disse: “Perché ti metti nei panni di mia figlia?”. Amavo un giovane finanziere (che poi divenne mio marito) lo fece trasferire. Dieci anni lontano, dieci volte carogna. E a me che devo dire? Andavo a Riccione d’estate con la mia amica,  mi fermava quest’uomo facendo il giovanotto con me, continuava a scrivermi lettere ma alla fine ho scoperto era un prete.

Penso non sia giusto  chiedere a una persona di rinunciare alla vita, del resto han la parte da uomo  è bello che la usino, non dovrebbero proibirglielo. Ero un ragazzino, il nonno mi portava nei campi a cavar l’erba cattiva in mezzo al grano, devi sapere che una certa Clementa da noi aveva sposato un vecchio dal quale era andata a servizio e di cui rimase incinta, ma praticava questo prete che non suonava le campane della messa finché non era entrata lei in chiesa, te lo dico perché il chierichetto ero io! Quando lei andava a pascolare le mucche, lui saliva al fosso dei cigni, lei alzava la stanella e addio… Ma guarda che ero un bimbo, quella volta il nonno trovò la mucca della Clementa in mezzo al suo grano e il prete che scappava mezzo nudo, non ti dico le gridava dietro; l’aveva trovati insieme, dopo lo scandalo successe che lui passò arciprete e andò in un’altra parrocchia, lei invece rimasta sola mi dispiace divenne matta, vedessi che donna elegante era stata: finì andar via sporca, stracciata, non si lavava. Quella storia l’aveva svergognata per sempre, morì prima del marito anziano.


Scandali nel clero

Non fate quel che faccio

A dire il vero ne conosco diversi che hanno avuto dei figli, uno prese una donna sposata a tenergli prima l’orto, poi come perpetua, ebbero due figli e a vederli si capiva subito, tutti lo sapevano. Dalle mie parti è successo il contrario, una s’era innamorata del parroco e lui non ci durava mica, lo seguiva fin dentro il confessionale, dovette farsi portare coi cavalli in una chiesa a Bologna. Ad ogni modo finché dan via della roba sua fan quel che vogliono, non vedo il problema.  Son uomini e donne, ‘un fèn gninta tòt al dé ‘i vèn un grèn murbìn! Me mi fa scappar da ridere, li vedi loro sono riposati han delle manine, guarda le mie ‘i han lavurè fòrt! Soccia ragazzo’ andév a lèt stoffa morta, non sapevo se dormivo o se ero sveglia. Tu mettigli una zappa in mano, vedrai gli passa la voglia. Certo che voialtri uomini sotto uno dietro l’altro, mettiti nei panni di una donna!

Pasqua e natale da noi si confessavano allora il mio papà venne a casa arrabbiato, il prete non gli dava l’assoluzione perché aveva messo al mondo una figliola soltanto, mia madre non poteva farne altri perché rischiava la vita nel parto. Mi confessai che ero bambina, andai nel confessionale un predicatore veniva da fuori mi chiese: “Dove metti le mani di notte?”. Io scappai spaventata, le mie amiche domandarono il perché, anche il prete gli dissi chiedi a lui! Successe a mia madre, una persona molto rigida e per bene, il confessore voleva sapere che faceva col marito. Mistero glorioso! Lei scappò arrabbiata, da allora non si confessò mai più. Loro facevano queste domande era la prassi, a me disturbava perché ero una ragazza, non avevo marito sicché puoi capirmi: frequentavo l’università di lettere ma abitavo a Busto Arsizio perciò viaggiavo per tornare a casa e lì sul tram non c’era nessun prete che non mi toccasse, non lo dicevo ad alta voce perché non serviva a niente, però mi spostavo irritata. Preti e suore son poi di questo mondo mica dell’altro, come dicono sempre fate quel che dico, non fate quel che faccio. Non saranno tutti così, ma birichini ne ho incontrati più d’uno.  

Tratto dal libro di
Federico Berti

Gli anziani raccontano,
in memoria del presente


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