Quarto potere. Memorie d’un saltimbanco. Artisti di strada Ep.27


“Ha usato il suo giornale contro di me, ne fa una questione personale. M’ha preso di mira. Perché poi? Evado il fisco, dice”. Nella foto: Orson Welles, ‘Quarto Potere’.

Quarto potere

Framm.XXVII

Commento musicale:
L. Anderson, “O Superman!”
FAI PARTIRE LA MUSICA

IL MONDO E’ MIO!

Quel porco maiale, se lo prendo gli buco le gomme. Ha usato il suo giornale contro di me, ne fa una questione personale. M’ha preso di mira. Perché poi? Evado il fisco, dice. Un po’ è vero ma non credere non abbia pensato a un’alternativa, sul serio: vendo le cassette a offerta libera, metti poi me le pagano mille lire vado pure in rimessa. Caronte guarda nel vuoto con quei fanali spenti sotto le luci arancioni della periferia torinese, mentre sfogo tutta la mia rabbia verso quello stramaledetto giornalista. Tutta colpa d’una bambina, come le sia venuto in mente d’infilar la mano là dentro vorrei sapere, sento strillare la vedo corre da sua madre indicando l’amplificatore. Sta fumando, rovescio la batteria col tacco dello stivale i due morsetti si baciano ed è subito amore fulminante, sembrano le girandole di capodanno.

Tanto bene passa un vigile, si ferma osserva incuriosito. Poi mi viene incontro, domanda cortesemente esibire un permesso per l’occupazione del suolo pubblico, l’editore musicale e naturalmente bollino Siae. Pretende pure un certificato di conformità per l’equipaggiamento, potessi lo prenderei a schiaffi. Inesorabile, un milione di multa e già che si trova mi porta via pure l’attrezzatura. Potevo accomodarlo, quel figlio di buona donna. Ma mi ascolti, vecchio rimbecillito? Insomma lo sai bene scrivo sul giornale dei senza dimora, così mi vien l’idea farci sopra un articolo chiedo pure ai lettori d’aiutarmi a pagar la multa, la cosa funziona in due settimane sono un’altra volta in piazza col ferro nuovo di zecca. A norma stavolta, me l’ha certificato un elettricista, c’è le rotelle i fili collegati il salvavita ogni cosa al suo posto. Bene, allora? Quel rinnegato mi rovina, ne scrive tante son costretto a partire e tu, che dovresti portarmi fuori da questa città maledetta, sonnecchi pacifico sul Lungodora come niente fosse.


mantova-1995
(Foto D. Contardo).

UNA PAPESSA IN TRONO

Caronte allora solleva la marmitta scorreggia il solito fumo nero accende un fanale e divertito mi guarda, poi finalmente si decide a parlare dice se pagan le cassette mille lire dovresti farti qualche domanda, quanto alla bambina ringrazia pure che la mamma non t’ha denunciato, c’è chi non aspetta altro. Ma chi ti credi d’essere? Non pensi al lavoro di chi ha scritto quelle canzoni, l’ha incise promosse vendute in modo arrivassero a te? Sfrutti il lavoro di qualcun altro, hai traslocato in piazza metà del tuo studio bello comodo come una papessa in trono, non vuoi chiedere permessi non è nel tuo stile. Al primo verbale metti la storia in pasto alla stampa, con che coraggio poi ti lamenti se un grillo parlante più intelligente e magari più figlio di puttana risponde sulla sua testata muovendoti una critica?

Mi vien quasi voglia di lasciarti a piedi ora. Continui a protestare, chiedi a quel disgraziato di cancellare il tuo nome dall’articolo, gli telefoni a orari assurdi, lo inchiodi con lettere su lettere, come dire il mondo è mio! Guarda, non ne parliamo più. Gira quella chiave leviamo l’incomodo il prima possibile, torneremo quando si son calmate le acque. Il mio sinistro compagno va in moto a rutti e peti, solleva il culo, s’infila in corso Regina trottando al passo del somaro, dissolve nella buia notte piemontese.

Continua
Framm.XVIII
“L’uomo delle stelle”


artisti di strada gigi russo
Pagina del famoso organizzatore

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