Nutrire il mondo. Vigliacca la parola. Poesia, sociale.

Totò, Miseria e nobiltà, E. Scarpetta
Un’immagine nota in tutto il mondo, Totò in Miseria e nobiltà di E. Scarpetta. Un’ironica rappresentazione dello stato in cui si trovavano tanti italiani dopo la seconda guerra mondiale.

Nutrire
il mondo 

Poesia di
Federico Berti

“Nutrire il mondo” è stato lo slogan dell’Expo 2015 a Milano, che accusato di molte contraddizioni ha dato origine a movimenti di contestazione. La poesia s’inserisce nel dibattito sul senso di quelle parole: per nutrire veramente il mondo basterebbe non speculare sulla ricchezza, rifiutando l’oppressione dell’uomo sull’uomo. 

Vigliacca la parola e menzognera
quando non dice il vero l’intenzione,
se al baraccone della grande fiera
si vendono illusioni alle persone.
Vigliacca l’alleanza consacrata
dai ricchi e dai potenti del pianeta
che ai poveri la vita ha consumata
nel luogo in cui si batte la moneta
Non serve altro per nutrire il mondo
che un poco di giustizia e d’uguaglianza,
non la follia del vecchio latifondo:
se torna a risuonar l’antica  danza,
non sarà solo un vago girotondo,
né servirà implorar la perdonanza.

VIGLIACCA
LA PAROLA

Questa poesia ritorna sul tema dell’Expo 2015 svoltosi a Milano su cui molto s’è discusso, e a cui avevo già dedicato una satira in versi in questa stessa rubrica, La casa dalle torri candite. In questo nuovo componimento ho voluto sintetizzare le numerose perplessità che han dato origine a un vero movimento d’opposizione non tanto alla manifestazione in sé quanto alle contraddizioni in cui è caduta a volte. In primo luogo l’ingente finanziamento pubblico a un progetto di natura essenzialmente privata e mercantile, secondo alcuni fuori luogo, secondo altri esagerato, secondo altri ancora con risultati di dubbio gusto. In secondo luogo, il carattere intensivo e il modello quasi feudale del sistema produttivo che sta dietro alle merci promosse dalla manifestazione, lo sfruttamento del lavoro salariato, l’uso strumentale e opportunistico dei cosiddetti ‘volontari’ che han prestato servizio molto spesso come dipendenti senza godere di nessuna tutela. In terzo luogo l’esproprio di alcune proprietà immobiliari per fare spazio al quartiere commerciale, che non s’è fermato nemmeno davanti a persone anziane creando le condizioni per una sottile forma di speculazione edilizia. Lo slogan della manifestazione “Nutrire il mondo” suona contraddittorio quando si pensa agli sponsors che l’hanno sostenuta e agli obiettivi che questi perseguono da decenni, per questo motivo sono nati dei veri e propri comitati #noexpo2015, che han portato avanti una forma di protesta civile a cui ho voluto dar voce in questa breve poesia, nella quale riassumo in sintesi il senso più profondo dell’opposizione alle modalità con cui s’è svolta la manifestazione, indicando l’ipotesi di un’alternativa.

Poesia, satira

La fondazione di Roma
I capelli di Anna Magnani
La casa dalle torri candite

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